A Los Angeles la situazione degenera | Sembra che il dispiego di forze dell’ordine sia destinato ad aumentare

Il presidente Trump ha raddoppiato il numero di membri della Guardia Nazionale, portandoli a 4.000. Los Angeles presidiata.
Non tutti accolgono le decisione del presidente USA che sta mobilitando forze armate per sedare le proteste, alcuni leader californiani l’hanno definita “autoritaria”.
Il Pentagono ha mobilitato 700 marines in servizio attivo dopo che le tensioni tra il governo federale e la seconda città più grande del paese sono aumentate.
Tutto questo perché i residenti sono scesi in piazza per protestare contro le brutali repressioni contro le comunità di immigrati.
Questa politica militare ha colpito lavoratori del distretto tessile, braccianti e ristoranti , e gli agenti hanno anche arrestato il presidente di un importante sindacato californiano che stava svolgendo il ruolo di osservatore comunitario durante i raid.
Democraticamente parlando è un’operazione repressiva
Sono stati usati gas lacrimogeni e munizioni di gomma a fine dissuasivo contro i civili. Questo non ferma i manifestanti che continuano a protestare contro la politica anti immigrati. Ora radunati anche in gruppi meno numerosi e persino meno violenti rispetto al fine settimana, con le famiglie degli immigrati detenuti che implorano il rilascio dei loro cari.
Il governatore della California, Gavin Newsom, ha dichiarato di essere stato informato che i funzionari federali avrebbero inviato altri soldati. Tuttavia dice che finora ne erano stati schierati solo 300, mentre i restanti “si trovano, inutilizzati, negli edifici federali senza ordini”. Anche l’aggiunta di circa 700 marines segna una mobilitazione eccezionalmente rara delle forze armate statunitensi rivolta a persone in patria.

Mobilitazione civile
Gli attivisti si sono espressi a sostegno di David Huerta, presidente del SEIU California e del SEIU-USWW, arrestato venerdì e inizialmente ricoverato in ospedale. Huerta è stato accusato di cospirazione per aver ostacolato un agente. Questa accusa potrebbe comportare una pena detentiva di sei anni. L’uomo è stato rilasciato, dichiarando ai giornalisti : “Questa lotta è nostra, è della nostra comunità, ma appartiene a tutti. Dobbiamo tutti lottare per loro”.
Le tensioni sono aumentate quando la California ha intentato una causa contro l’amministrazione Trump, contestando il dispiegamento della guardia nazionale. Nel frattempo il funzionario per l’immigrazione Tom Homan è arrivato a minacciare di voler di arrestare Newsom e il sindaco di Los Angeles. Questa dichiarazione è “un passo inequivocabile verso l’autoritarismo” afferma il governatore. Newsom ha sfidato l’amministrazione a dare seguito alle minacce, spingendo Trump a rispondere : “Lo farei anch’io se fossi Tom. Penso che sia fantastico”. Un momento politico complesso e con poca voglia di dialogo.