ALLARME truffa: questa compagnia telefonica cerca di rubarti i soldi | Un solo sì e ti entrano nel conto corrente

Nuovo allarme truffa: se rispondi a questa compagnia telefonica, verrai truffato in mente e non si dica perché cercheranno in ogni modo di rubare i soldi dal tuo conto corrente.
Non è la prima volta che parliamo di truffe telefoniche, architettate da malfattori esperti. Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato proprio dalle tante chiamate che quotidianamente gli italiani ricevono sul proprio smartphone da parte di call center che promettono servizi, ma molto spesso dietro a questi si nascondono abili truffatori.
Infatti, recentemente è balzata immediatamente all’attenzione della cronaca una notizia incredibile che fa riferimento a una truffa organizzata talmente bene che evitarla era praticamente impossibile.
In men che non si dica, la vittima della truffa in questione si è vista costretta a difendersi da sola, trovandosi davanti a un raggiro così ampio da non credere a ciò che le veniva detto al telefono, quasi inevitabile.
Ciò che è derivato da questa truffa, però, è qualcosa di molto più allarmante, dato che sempre più persone stanno cadendo vittime proprio di questa rete di inganni.
Truffa al telefono: basta una chiamata per rubarti i soldi
La storia in questione è davvero incredibile: una truffa organizzata talmente bene che chiunque potrebbe caderci se non presta la dovuta attenzione. Infatti, a riportare la vicenda è stata la sezione economia del Corriere della Sera, che parla di una truffa telefonica in grado di manipolare i clienti, spinti dall’urgenza.
In particolar modo, il protagonista della storia è Michele Rillo, trentaquattrenne residente a Roma e originario di Benevento, che racconta di aver ricevuto una chiamata da parte di un call center che si presentava come compagnia telefonica per parlare di una rimodulazione contrattuale. Digitando il nove, ovvero l’interno corrispondente, veniva messo in contatto con una dipendente. L’azienda in questione era proprio Iliad, ma quello che avvenne dopo fu incredibile.

“Disservizio sulla linea, rimodulazione tariffaria”
Sono queste le parole che avrebbero dovuto mettere in allarme Michele, ma che negli anni hanno ingannato davvero tantissime persone rimaste vittime di questa truffa, sia da parte di malfattori che si sono spacciati per Iliad o per altre compagnie telefoniche.
A ogni modo, dopo aver dato il consenso per il “servizio” in questione, il cliente veniva dirottato a un’operatrice di call center che rappresentava un fantomatico e inesistente “servizio ministeriale di tutela del consumatore“, per “trovare insieme l’offerta telefonica migliore” che si adattasse alle esigenze del cliente.
La truffa sarebbe andata a buon fine se non fosse che Michele Rillo non era più da tempo dipendente dell’azienda telefonica. Indipendente, dunque, ha subito notato anomalie nella chiamata, come la somiglianza dello squillo e la chiamata automatica, e ha immediatamente sporto denuncia per il fenomeno noto come Cli Spoofing (Calling Line Identification Spoofing).
L’esposto è stato poi presentato all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, che è intervenuta con un provvedimento, e successivamente inoltrato alla Procura, e segnalato anche all’AGCM (Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato), che da tempo si occupa di telemarketing scorretto.
Sul tema è intervenuto anche Lorenzo Levi, amministratore delegato di Iliad:
“Frodi di questo tipo sono ormai di massa. È nostra convinzione che questa attività danneggi la reputazione e la fiducia di intere filiere industriali, oltre a svilire completamente il canale delle vendite telefoniche. Il nostro esposto punta proprio a colpire la causa del fenomeno, ovvero le dichiarazioni false e truffaldine tramite le quali queste società acquisiscono, trattano e utilizzano in modo illecito i dati personali degli utenti“.