Non dimenticate di esprimere il vostro voto l’8 e il 9 Giugno | Votare è un dovere

Voto a Giugno
Referendum a Giugno – Wikipedia – InchiostroVerde.it

Non è conforme al dovere dei cittadini astenersi dalla pratica del voto. Esprimere la propria opinione è fondamentale.

Il referendum è il modo in cui la Costituente ha previsto che il popolo partecipi attivamente alla gestione della Res Publica.

Attraverso di esso i cittadini vengono consultati per esprimere il proprio voto su un tema specifico. E’ l’unica vera possibilità di fare sentire la propria voce.

Un tempo grazie ai referendum che riuscivano a mobilitare la popolazione in maniera compatta si è potuta riscrivere la storia di questo paese.

Oggi, invece, sempre meno persone si presentano alle urne e l’assenteismo non è il modo giusto per affrontare le problematiche. Votare è il modo di partecipare in maniera attiva alla vita governativa.

I referendum italiani

Nella storia della Repubblica sono stati convocati 78 referendum, ma solo nella metà dei casi ha votato il 50% più 1 degli aventi diritto. Ricordate che nei casi dei referendum abrogativi se non si supera questa soglia il referendum è nullo. Quindi spreco dei vostri soldi per organizzarlo per non ottenere nemmeno la vostra attenzione.

Il primo referendum in assoluto fu quello del 2 giugno 1946, quando fu chiesto agli italiani di scegliere tra monarchia e repubblica. In quell’occasione alle urne si recarono quasi 25 milioni di persone, praticamente il 90% degli aventi diritto.

Referendum
Votate – Wikipedia – InchiostroVerde.it

L’8 e il 9 Giugno si vota

Il primo referendum abrogativo avvenne nel 1974. In quell’anno i cittadini furono chiamati alle urne per dire se concordavano sul fatto che in Italia fosse impossibile divorziare o se invece volevano abrogare quella norma. Lo slogan per far comprendere alla popolazione l’importanza di introdurre il divorzio era che “chi crede nel matrimonio, non ha paura del divorzio”. Votarono 33 milioni di persone.

Se analizzate la parabola discendente dell’affluenza alle urne è evidente che qualcosa si è inceppato nella macchina del voto. Negli anni 90 un politico influente come Craxi per la prima volta nella storia invitò i cittadini ad “andare al mare” e non alle urne per il referendum sulla legge elettorale che definì inutile. Questo invito non funzionò, perché il quorum si raggiunse. Tuttavia, da quel preciso momento si cominciò a valutare che l’opzione del boicottaggio del voto fosse una cosa possibile e il sentore popolare è entrato in un mood di uso consapevole dell’astensionismo con troppa leggerezza. Nel 2005 al referendum per abrogare parti della legge sulla fecondazione assistita fu usata una brainstorming cattolica per non fare ritirare le schede. Così alle urne si recò solo il 25% degli italiani. Anche se siete sfiduciati dalla politica non dimenticate di votare l’8 e il 9 giugno.