Eruzioni vulcaniche, per salvare milioni di vita bisogna ascoltare la natura | Anche tu puoi vedere i segnali attorno a te

Se si vogliono salvare i cittadini dalle eruzioni vulcaniche allora occorre saper cogliere quelli che sono i segnali circostanti.
Nel momento in cui si pensa a un’eruzione vulcanica, probabilmente quello che immaginiamo sono esplosioni improvvise, nubi di cenere e devastazioni istantanee. Eppure sono in pochi a sapere che la natura già diverso temp prima dell’eruzione è in grado di avvertirci.
Insomma, riuscire a cogliere i segnali è il vero segreto, peccato che spesso non siamo in grado di comprenderli.
Più del 10% della popolazione vive vicino a vulcani attivi o potenzialmente pericolosi e proprio per questo motivo avere la capacità di intercettare i segnali premonitori di un’eruzione non è solo una questione scientifica, ma una vera e propria necessità. Ad oggi ci sono tecnologie molto avanzate che sono le nostre alleate.
Eppure sono in molti i curiosi che vogliono capire in che modo la natura ci avverte di quello che sta succedendo.
Come la natura può svelare i segreti di un vulcano
Quando il magma comincerebbe a risalire nel sottosuolo, molto tempo prima che l’eruzione abbia luogo, sembrerebbero verificarsi alcuni cambiamenti che sembra siano inviabili agli occhi. Questo succederebbe perché in questo momento vengono rilasciati dei gas come l’anidride carbonica. Si tratta di gas che vengono verso la superficie dove interagiscono con l’ambiente circostante.
Si tratta di segnali invisibili, salvo i casi in cui si utilizzino degli specifici strumenti con cui procedere con delle rilevazioni specifiche. Metodi che ovviamente sono utili e anche molto precisi, ma non sempre possono essere utilizzati. Questo vuol dire che occorrono dei metodi alternativi, che tutti potremmo osservare, invece non li conoscono. Cerchiamo allora di comprendere cosa si potrebbe fare.

Il segnale invisibile che puoi vedere con i tuoi occhi
Uno dei segnali che tutti potremmo comprendere è quello che ci arriva dagli alberi. Uno studio molto recente, condotto con il supporto della NASA e dello Smithsonian Institution, gli alberi che crescono vicino ai vulcani possono diventare alleati fondamentali nel rilevamento precoce delle eruzioni. Un meccanismo molto semplice, quando il suolo è saturo di anidride carbonica, il magma inizia a salire, con gli alberi che assorbono una quantità maggiore rispetti al normale. Qualcosa che provoca una reazione incredibile, che rende le chiome ancora più rigorose.
Le foglie quindi, cambiano colore, con tonalità intense e brillanti; un trucco della natura che lancia l’allarme a chi sa ascoltarla. Una scoperta che dovrebbe permette di ridurre i rischi e sfollare le città molto prima del bisogno. Peccato che non tutti i vulcani hanno della vegetazione nei dintorni.