STOP AI CONGEDI – Le madri devono scegliere tra figli e stipendio: Giorgia Meloni vuole tornare al Medioevo | La norma è già in vigore

La situazione lavorativa delle donne in Italia non è affatto semplice. Da qualche tempo, infatti, si parla di congedi bloccati e di scelte obbligate: molte madri si vedono costrette a decidere tra carriera e famiglia.
Nel corso dei secoli, le donne hanno sempre dovuto lottare per affermare il proprio ruolo nella società, e questa battaglia si è fatta più intensa a partire dagli anni Sessanta, soprattutto in Italia, quando si sono registrati importanti passi avanti in ambito lavorativo.
Un esempio concreto di questo cambiamento è rappresentato da tutte quelle professioni che un tempo erano considerate esclusivamente maschili e che, da qualche decennio a questa parte, si sono finalmente aperte anche al cosiddetto “gentil sesso”.
Nonostante l’incremento dell’occupazione femminile sia in Italia che nel resto d’Europa , con qualche adeguamento anche a livello salariale, ancora oggi molte donne si ritrovano davanti a un bivio: figli o stipendio.
Un dato allarmante, che rischia di riportarci indietro nel tempo, con la conseguenza che molte cittadine italiane sono costrette a riconsiderare la propria posizione di madri e lavoratrici.
Congedi bloccati: sempre più donne costrette a scegliere il loro futuro
Come abbiamo già avuto modo di spiegare, mentre in molti Paesi europei si lavora attivamente per conciliare lavoro e vita privata, sia per gli uomini che per le donne, in Italia si discute ancora sul ruolo femminile all’interno del mondo del lavoro.
Negli ultimi anni, ad esempio, è stato oggetto di discussione l’aumento del tasso di occupazione femminile a partire dal 2021. Secondo quanto riportato dal portale L’Inkiesta.it, nel 2024 il tasso di occupazione delle donne in Italia risultava ancora inferiore del 5,9% rispetto alla media europea. Tuttavia, negli ultimi tempi si è registrata una crescita significativa: il tasso è aumentato del 7,6% tra le donne già madri di uno o due figli sopra i 12 anni, mentre arriva al 14,5% tra le neodiplomate. Ma non tutto è positivo: si parla anche di uno stop ai congedi.

Essere madri o percepire uno stipendio: una scelta difficile
Le recenti indagini sociali sull’occupazione femminile in Italia e in Europa evidenziano come, se da un lato crescono i dati occupazionali per le donne con figli piccoli, in alcuni casi si registra un calo del 4,1%. È emerso, inoltre, che per le donne con un titolo di studio universitario è più semplice trovare un impiego e mantenere un equilibrio tra vita professionale e privata. Chi possiede una laurea di primo o secondo livello ha spesso maggiori risorse economiche per sostenere le spese di un asilo nido, pubblico o privato, oppure per affidarsi a una babysitter.
Ecco perché desta sempre maggiore preoccupazione la condizione lavorativa di chi non ha conseguito una laurea: in base al tipo di impiego, queste donne potrebbero trovarsi costrette a gestire le finanze in modo molto più rigido, con tutte le difficoltà del caso per quanto riguarda anche la cura e la sistemazione dei figli nel quotidiano.