Il grande flop dei braccialetti elettronici e lo scivolone di Nordio | Donne in pericolo

Il ministro della giustizia fa un commento reputato infelice. La poca tutela delle donne da parte dello Stato è incommentabile.
Il dibattito su femminicidi, stalking, maschilismo tossico e oggettivazione della donna si è fatto molto preoccupante.
In una società al culmine del suo potere intellettuale lo stilema di “uomini che odiano le donne” è grave, perché non si può trovare radici solo nella cultura patriarcale, questo atteggiamento di prevaricazione continua che alcuni uomini perpetrano.
Oggi si parla di incel, i cosiddetti celibi involontari, che odiano le donne perché messi da parte, che praticano una forma di terrorismo bianco alimentato dal rancore.
Ricordate che il patriarcato non è un dogma immutabile. E’ una costruzione sociale che si è radicata nei secoli, sbagliata e avvilente e deve essere assolutamente smantellata.
Il flop dei braccialetti elettronici
Per tutelare le donne vittime di una molteplicità di reati da uomini che potrebbero fare loro del male si è ravvisato nel braccialetto elettronico e nell’ordinanza restrittiva, un deterrente.
Purtroppo il sistema non ha funzionato. Perché è materialmente impossibile effettuare una vigilanza attiva nei confronti di un uomo condannato che dovrebbe stare ad almeno 500 mt dalla sua vittima. Inoltre, i braccialetti elettronici non sempre funzionano e non segnalano alla forze dell’ordine che le due controparti siano vicine. E quando funzionano è impensabile che una volante, riesca a materializzarsi in tempo zero sul luogo di quello che potrebbe essere lo scenario di un possibile crimine.

Nordio e l’interrogazione parlamentare
Durante un question time il ministro della giustizia si è lasciato andare a dei commenti forse leggermente superficiali su un problema molto grave come questo. «Il braccialetto elettronico dà l’alert. Poi la vittima deve trovare un rifugio, in una chiesa o in una farmacia». Quindi secondo il ministro in caso di pericolo le donne dovrebbero trovare aiuto e ausilio in una chiesa come nel medioevo. Tuttavia il nuovo salvatore delle donne è anche il farmacista.
Parole decisamente inadatte a prevenire un reato, dal momento che si sposta ancora il focus sulla vittima che deve essere in grado di proteggersi da sola. E questo non è corretto, dal momento che, se ci pensate, una donna su tre nel corso della sua vita è stata vittima di un qualsiasi tipo di forma di molestia, dalla più lieve, alla più grave. Con tutto l’affetto per i farmacisti, non sono loro che devono preoccuparsi di proteggere una donna che potrebbe anche essere inseguita da un uomo armato.