Esecuzione per strada | La mafia cinese si sta estendendo in molte zone d’Italia

E’ stata chiamata quella delle grucce, ma la mafia cinese è spietata, presente e molto crudele. Un lotta che sta dilagando.
Tutto è iniziato con l’omicidio del Pigneto e che riguarderebbe la “guerra delle grucce”. La punta dell’iceberg fatto di sfruttamento, omertà e agguati, che si triangolano nella matrice mafiosa cinese del polo industriale di Prato.
L’uccisione di Zhang Dayong, cittadino cinese di 53 anni e dela compagna trentottenne Gong Xiaoqing fa riflettere. Il cinquantatreenne era già noto, perché indagato nell’inchiesta “China Truck” a Prato che nel 2018 portò in carcere 33 persone.
L’allarme di questa guerra cinese di dominanza sul mercato del tessile vede una crescita di violenza esponenziale. Si sono verificati episodi di pacchi bomba, oltre che di aziende finite nel mirino di attentati incendiari in Francia e in Spagna.
Atti intimidatori, sempre per il “controllo” delle grucce. Circostanze che spingono gli investigatori a considerare “plausibile” l’ipotesi di una esecuzione avvenuta nell’ambito di una guerra. Praticamente si sta combattendo tra gruppi contrapposti interessati a conquistare da una parte e a conservare dall’altra quote del mercato della logistica. Uno dei più redditizi e l’unico, in continua espansione nel tessile cinese.
La guerra per la logistica del tessile
La guerra delle grucce è combattuta da fazioni interne alla comunità cinese di Prato con l’obiettivo di assicurarsi il mercato. Un business decisamente redditizio: nella città toscana si trova uno dei distretti tessili più importanti d’Europa della “moda pronta”.
Si parla di guadagni per centinaia di milioni di euro annui, ma se si calcolano tutti i comparti moda si supera il miliardo di euro.

Chinatown e la mafia
Con un business così proficuo è in atto una contrapposizione tra gruppi imprenditoriali cinesi antagonisti. Il tutto per avere il controllo del redditizio mercato della produzione delle grucce e della logistica che ha registrato la commissione di plurimi delitti a base violenta.
La nuova Chinatown che si è formata nella città di Prato e nella sua province limitrofe è caratterizzata da una criminalità complessa e pericolosa. La scarsa integrazione, l’omertà, l’abitudine a sfruttare i dipendenti sono la fucina di una particolare forma di mafia violenta e avulsa dalla comunità italiana. Poco prima del doppio omicidio del Pigneto, sempre a Prato si era verificato un violento pestaggio tra tre cittadini cinesi (due dei quali appena arrivati da Francoforte per affari) e alcuni connazionali in un locale. E’ assolutamente necessario uno sforzo maggiore per impedire alla mafia cinese di autoalimentarsi e prendere più potere nel territorio.