I messaggi della von der Leyen saranno pubblici | La Corte di giustizia europea ha deciso

La Corte di giustizia europea ha annullato la decisione di oscurare i messaggi di Ursula von der Leyen con un dirigente farmaceutico.
La scambio di messaggi tra la presidente e un dirigente farmaceutico durante la pandemia non saranno oscurati dice la Corte.
La Commissione europea nel novembre 2022 aveva negato al New York Times l’accesso ai messaggi, in seguito a una richiesta di accesso alle informazioni da parte del giornale.
La Corte ha affermato che, nel suo rifiuto, la Commissione non ha rispettato la normativa sull’accesso ai documenti. In una valutazione ha affermato che la Commissione “non ha fornito una spiegazione plausibile per giustificare il mancato possesso dei documenti richiesti”.
La decisione rappresenta un momento decisivo per von der Leyen, che da pochi mesi sta svolgendo il suo secondo mandato quinquennale alla guida dell’esecutivo dell’UE. Pur essendo elogiata per la sua capacità di gestire le crisi, von der Leyen ha anche dovuto affrontare frequenti critiche per il suo stile di gestione ed è stata accusata di mancanza di trasparenza.
Il mistero sui messaggi
Il New York Times ha segnalato da tempo l’esistenza dei messaggi di testo scambiati tra von der Leyen e l’amministratore delegato di Pfizer, Albert Bourla, in un articolo che includeva interviste con entrambi.
Si vocifera che von der Leyen abbia sbloccato 1,8 miliardi di dosi del vaccino Pfizer/BioNTech. Tutto in un momento in cui l’UE era in ritardo rispetto a Regno Unito e Israele nella corsa all’acquisto delle dosi. I critici hanno poi affermato che la Commissione aveva pagato troppo per i vaccini dopo che è emerso che Pfizer aveva aumentato i prezzi a 19,50 euro a dose, rispetto ai precedenti 15,50 euro.

Von der Leyen e Pfizer
Lo scambio dei messaggi tra le due parti, se visionati, potrebbe aiutare a rispondere a domande importanti. La principale quella sul perché l’UE sia diventata il più grande cliente di Pfizer, ma abbia pagato un prezzo molto più alto. Il New York Times ha chiesto di visionare i messaggi di testo già nel maggio 2022. Pertanto, si è rivolto al tribunale per contestare il rifiuto della commissione.
Il verdetto negativo del tribunale non è stato inaspettato, poiché i giudici avevano criticato le risposte degli avvocati della commissione durante le udienze dell’anno scorso. La commissione aveva affermato che i testi erano stati inviati solo per coordinare le riunioni, ma i suoi avvocati hanno ammesso di non averli visti e di non poter dire se esistessero ancora.