Putin granitico non cambia nulla | Secondo il capo del Cremlino gli europei che pianificano nuove sanzioni alla Russia sono «deficienti»

L’UE cerca di mettere all’angolo Putin. Il risultato è che il tavolo dei negoziati traballa e lui apostrofa tutti con la parola “deficienti”.
Una partita a scacchi molto complessa si sta giocando. I giocatori sono troppi e ancora non hanno una precisa linea comune. America, Europa, Russia e Ucraina spostano le pedine sullo scacchiere con strategie ancora diverse.
Trump disse di essere in grado di risolvere il conflitto russo-ucraino in 24 ore, ma sono passati più di 100 giorni e non c’è pace. L’Europa a volte é stata umiliata al tavolo delle trattative dal nuovo Stalin che pontifica al Cremlino.
In questo ultimo mese sono cambiate alcune cose. Trump non ha più la stessa fiducia in Putin e ha compreso che Zelensky e l’Europa hanno valore e sono in grado di avere peso contro la Russia,
Putin granitico non si fa mettere all’angolo e usa il termine “deficienti” per chi vuole fermarlo (ossia l’Europa ) con nuove sanzioni.
Il tavolo dei negoziati a Istanbul
A Istanbul potrebbero avvenire dei negoziati proattivi, sole se Putin si dimostrerà collaborativo. Trump ha incalzato il fatto che ci sono colloqui aperti ed è fondamentale che Putin venga.
Al tavolo delle trattative è necessaria la collaborazione. Qualcosa, tuttavia, pare muoversi per quanto concerne un cessate il fuoco. Una via che porterebbe ad una possibilità di una futura pace. La strategia dei paesi in gioco è importante, un puzzle diplomatico fatto di dialoghi e gestioni della sicurezza.

Trump il viaggio diplomatico
Trump oltre agli affari che vuole metter in campo in Ucraina ha bisogno di una delegazione europea per la sicurezza, dato che non è un problema di cui vuole occuparsi. Zelensky ha cambiato strategia, perché ha detto che sarà presente a prescindere e questa è una mossa importante. L’ assenza al tavolo delle trattative di Putin non potrà passare inosservata e dal punto di vista strategico significativa. Una grande parte degli elettori trumpiani inoltre, gridano a gran voce che l’America si impegni di più per questa pace.
I russi hanno una grande storia di scacchisti della diplomazia ed è ovvio che conviene loro trattare il più tardi possibile per vedere riconosciute le loro condizioni. Zelensky con la sua nuova strategia ha iniziato in maniera sistemica a fare quello che gli Usa chiedono, Putin no e quindi questo stravolge la regia della partita in gioco per aggiudicarsi le condizioni più favorevoli al cessate il fuoco di questo conflitto triennale.