Allarme alimentare urgente, milioni di pesci deformi finiscono nei nostri piatti | Lanciato l’allarme sul cibo che mangiamo

Scattato l’allarme alimentare urgente, sono ormai milioni i pesci deformi che finiscono nei nostri piatti. Attenzione a consumarli.
Nei nostri mari qualcosa di inquietante sta veramente succedendo. Non una teoria complottistica, ma nemmeno un’allerta che si possa ignorare; quella a cui si sta andando incontro è una crisi reale che potrebbe cambiare radicalmente ciò che portiamo a tavola.
Il pesce che è uno degli alimenti cardine della dieta mediterranea, nonché del nostro benessere generale, potrebbe presto diventare impossibile da consumare, per via di una serie di deformazioni che lo stanno interessando.
Quella che sta avvenendo è una mutazione silenziosa, ma che mette in serio pericolo la nostra salute. L’ecosistema marino è ormai al collasso e l’inquinamento sta facendo ingenti danni nei nostri mari e non solo. Milioni i pesci che si presentano con evidenti malformazioni, lesioni cutanee, infezioni e alterazioni genetiche e nonostante ciò continuano ad essere messi in commercio.
Ma allora cerchiamo di comprendere cosa sta succedendo e in che modo possiamo intervenire.
Prodotti di scarsa qualità nei nostri piatti
Negli ultimi anni è aumentata l’attenzione nei confronti della qualità di ciò che si porta a tavola e il pesce è uno degli alimenti che gli esperti consigliano per le sue innumerevoli proprietà. Peccato che di recente: pescatori, biologi e attivisti ambientali hanno riportato casi sempre più frequenti di pesci dal corpo contorto, ciechi, privi di pinne e coperti da ferite. Sembra addirittura che ci siano esemplari che hanno un odore diverso dal solito e colori non naturali e questo dipenderebbe dalle condizioni igienico-sanitario.
L’allevamento di pesci, anche se avviene in impianti marini, porta l’animale a crescere in spazi sovraffollati, maggiormente esposti a parassiti aggressivi come i pidocchi di mare, trattati con pesticidi e antibiotici, e sottoposti a stress cronico. Il problema maggiore nasce poi, nel momento in cui questi pesci fuggono dai recenti marini e si incrociano con le specie selvatiche, problema che potrebbe portare a una progressiva scomparsa delle specie. Tutto questo porta alla nascita di pesci malati, potenzialmente dannosi se arrivano sulle nostre tavole.

Tra profitto e disastro ambientale: una scelta da rivedere
Un fenomeno ampiamente documentato, ma che spesso viene sottovalutato dai media e dai consumatori. La sicurezza alimentare è in grave pericolo, con comunità costiere europee che vivono un netto declino della pesca tradizionale, con alcune specie di pesci che si sono ridotti del 75%, rispetto ad appena 50 anni fa. Un problema denunciato pubblicamente e che preoccupa non poco.
Tra le specie di pesce maggiormente esposti a tutte le problematiche di un massivo inquinamento delle acque, c’è il salmone, numerosi gli esemplari che nascono deformi e malati, per via della loro crescita all’interno di luoghi contaminati. Il salmone norvegese, amato e acquistato in tutto il mondo, è da molto tempo ormai, al centro di una bufera scientifica e ambientale senza precedenti. Eppure ci dicono che sia un alimento sano, ma peccato che quello che spesso si produce sono milioni di “salmoni zombie”, pesci geneticamente alterati e fisicamente compromessi, che purtroppo continuano ad arrivare sulle nostre tavole, come ci riporta anche supereva.it.