Pensioni cancellate – Se sei nato dopo il 1950 perdi 480€ al mese: il sistema ti punisce già da maggio | Chiama il CAF

Addio pensioni per i nati dopo 1950 - Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)
Addio pensioni per i nati dopo 1950 – Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)

Scatta il nuovo allarme per gli italiani: le pensioni sono a rischio, perdi fino a 480 € al mese se sei nato dopo il 1950. Di cosa si tratta nello specifico?

Nel corso degli ultimi anni abbiamo avuto modo di leggere numerose notizie riguardanti le pensioni degli italiani, sia per quanto riguarda l’accesso al fondo pensionistico che per i vari cambiamenti relativi all’assegno mensile.

Un esempio pratico per capire quanto stiamo dicendo è rappresentato dai vari aumenti che sono stati messi a disposizione dei cittadini italiani aventi diritto, soprattutto per quelli con un reddito sotto una certa soglia.

Il tutto non finisce di certo qui, perché in questo contesto sono state cambiate anche le misure di accesso alle pensioni, con l’obiettivo di consentire un addio anticipato alle carriere lavorative, tenendo sempre conto delle leggi in vigore.

Eppure, recentemente è stato lanciato un nuovo allarme, soprattutto per tutti coloro che sono nati dopo il 1950, in quanto si tratta di perdite davvero considerevoli che potrebbero compromettere il loro futuro.

Allarme pensioni: cancellate se sei nato dopo il 1950

Come abbiamo avuto modo di spiegare precedentemente, nel corso degli anni sono stati introdotti numerosi cambiamenti per quanto riguarda le pensioni degli italiani. Tra le novità più rilevanti, infatti, sono state introdotte le cosiddette “quote 103” e persino “quota 41“.

Il tutto non finisce qui, perché il 2025 potrebbe essere un anno particolarmente cruciale, soprattutto per coloro che sono nati dopo il 1950, i protagonisti indiscussi del nuovo allarme che è stato lanciato recentemente riguardo a una possibile perdita dei diritti pensionistici. Ecco di cosa si tratta nello specifico. Conviene controllare subito i tuoi documenti e capire se sei in pericolo anche tu.

Addio pensioni per i nati dopo 1950 - Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)
Addio pensioni per i nati dopo 1950 – Inchiostroverde.it (Fonte foto Canva)

Scorri subito ai ripari, puoi perdere fino a 450 € al mese

Secondo quanto reso noto dal sito Money.it, il 2025 potrebbe essere un anno davvero decisivo per gli italiani, soprattutto per coloro che hanno accesso alla pensione minima dai 67 anni in poi, dopo aver raggiunto almeno 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, 41 anni e 10 mesi per le donne. In particolar modo, si può accedere alla pensione anche per chi è nato tra il 1960 e il 1965, già a partire dai 59 anni di età, ma non oltre i 64 anni.

Questa finestra temporale, infatti, è concessa a chi ha lavorato senza interruzioni per tutta la vita, raggiungendo i 42 anni e 10 mesi di contributi. Per ottenere tale traguardo, però, il lavoratore deve aver iniziato a lavorare a 18 anni, senza interruzioni, fino al 2025.

Inoltre, con questi requisiti, si può accedere a “quota 41”, soprattutto se la persona ha iniziato la carriera lavorativa a 19 anni per almeno 12 mesi, ma solo se appartiene a categorie specifiche: disoccupati, caregiver, attività particolarmente gravosa e invalidità almeno del 74%. Al compimento dei 59 anni, si saranno raggiunti i 41 anni di contributi e quindi si potrà accedere alla pensione. Attenzione, però, questa opportunità è estesa anche con l’APE sociale per i nati dopo il 2024, ma da questa categoria sono esclusi coloro che hanno svolto attività particolarmente gravose.

Non va dimenticata poi l’operazione donna, sempre in base a quanto spiegato precedentemente. La persona di riferimento deve aver compiuto 61 anni entro dicembre 2024, e le categorie di riferimento sono sempre quelle indicate: caregiver, invalidità almeno del 74%, lavoratrice dipendente o licenziata da imprese che hanno attivato un tavolo di confronto per la gestione della crisi aziendale, secondo l’articolo 1, comma 852, della Legge 27 dicembre 2006, n. 296.

Per ulteriori informazioni, puoi chiedere tranquillamente agli sportelli INPS di riferimento oppure farti assistere dal patronato, che saprà come gestire nel migliore dei modi questa pratica e quali documenti vanno presentati.