Taranto Innovation Summit: una finale al femminile

Una finale al femminile per la competition tra startup svoltasi nell’ambito della prima edizione del Taranto Innovation Summit, in svolgimento al Relais Histò. L’evento è organizzato da Programma Sviluppo ed ha come partners istituzionali il Comune di Taranto ed il Dipartimento Ionico dell’Università A. Moro di Bari.

Due giorni di pitch session hanno visto alternarsi startup provenienti dalla Puglia e da altre zone d’Italia. Innovazione, idee, progetti. Un laboratorio vivace e fecondo. Ad aggiudicarsi il “Taranto Innovation Award” la startup Sestre rappresentata da Gloria Licio. L’azienda opera nel settore degli “integratori nutraceutici estratti da ingredienti naturali della Dieta Mediterranea e studiati scientificamente per supportare la fisiologica fertilità femminile e maschile e per favorire il naturale concepimento. Indicati particolarmente per l’infertilità idiopatica”.

A contendere il titolo nello spareggio finale la startup Leb Word, rappresentata da Manuela Delli Carri. La società si occupa di smalti per unghie con una speciale formulazione che prevede l’aggiunta di probiotici per schermare le unghie dalle onicoinfenzioni. Studiato anche un packaging igienico, comodo e veloce. La startup vincitrice collaborerà con il Comune di Taranto o con un partner del Distretto dell’Innovazione per sviluppare ulteriormente il progetto. La giuria che ha indicato il vincitore era composta da Silvio Busico, direttore generale di Programma Sviluppo; Fabrizio Manzulli, vicesindaco di Taranto e dalla professoressa Maria Casola dell’Università “A. Moro”.

“Siamo molto soddisfatti della partecipazione al Summit e delle richieste pervenute alla competition – ha detto Silvio Busico, direttore generale di Programma Sviluppo – abbiamo raccolto idee interessanti e le abbiamo messe in competizione tra loro. Al di la dei vincitori, il nostro obiettivo è creare impresa sul territorio. Con questa iniziativa parliamo di tecnologie avanzate, di intelligenza artificiale, temi che sicuramente sono di interesse per il mercato e per le nostre imprese e, inoltre, arricchiscono le competenze dei giovani”.

“Due donne in finale con proposte che rientrano nell’ambito dell’One Health – ha sottolineato Fabrizio Manzulli, vicesindaco di Taranto – e con progetti molto interessanti. Idee che come Comune di Taranto vogliamo accompagnare per sostenere la diversificazione economica del nostro territorio attraverso un processo che parta dal basso e che sia deciso dal territorio e dai suoi protagonisti. In questo senso soprattutto i giovani  possono portare la città verso un’altra dimensione e rendere Taranto un punto di riferimento per l’intero Mediterraneo”.

“La nostra idea di impresa – ha spiegato Gloria Licio – intende supportare e sostenere le donne che sono in fase di ricerca di una gravidanza e incontrano difficoltà molte volte a causa di disfunzioni ormonali come endometriosi e vulvodinia. Assistiamo le donne in questo percorso con integratori e con un supporto tecnologico che monitora la terapia fino al raggiungimento delle propria fase di benessere”.
Tra le startup in gara ha riscosso grande interesse il progetto “Limitless”. “Abbiamo immaginato,  progettato e realizzato – spiegano Emanuele Battista e Alessio Sansò, cofounder della startup – il prototipo di quella che potrebbe diventare la carrozzina del futuro: elettrica, leggera, trasportabile e che si veriticalizza. Un mezzo che unisce tutti i vantaggi di una carrozzina elettrica e di una manuale”.

Il progetto è  nato nell’incubatore Start Factory, coordinato da Programma Sviluppo nell’ambito dell’intervento “Estrazione dei Talenti”, cofinanziato da Unione Europea e Regione Puglia, attraverso ARTI. “Nostro compito – ha detto Paolo Gagliardi, manager board di Start Factory – è quello di accogliere le idee e trasformarle in imprese, mettendo a disposizione gli strumenti per essere competitivi sul mercato. Nel caso di Limitless siamo di fronte ad un team perfetto che Start Factory ha trasformato in un’impresa. Ora serve la spinta dei capitali per avviare il ciclo di produzione”.

La competition è stata l’occasione per conoscere NaStartUp. “Portiamo i cervelli in fuga verso Sud. Al Sud mancano molte infrastrutture. I ponti dell’innovazione sono quelli più semplici da costruire unendo talenti e territori”, ha detto Antonio Prigiobbo, founder di questo autentico acceleratore civico. “Per questo – ha concluso – abbiamo accolto con entusiasmo la possibilità di dare supporto ad iniziative di valore come il Taranto Innovation Summit”. Nella delegazione dell’acceleratore civico presente a Taranto anche Maria Maddalena Ascione, Export Manager e Giancarlo Donadio, giornalista di innovazione.