In attesa dei dati relativi al 2022, nell’elenco ufficiale “Visitatori e Introiti di Musei Monumenti e Aree Archeologiche Statali – ANNO 2021″ del Ministero della Cultura, troviamo un solo sito museale statale a pagamento in quella che fu la capitale della Magna Grecia: il Museo archeologico MArTA. A fargli compagnia un altro solo sito visitabile: il Chiostro del Convento di San Domenico la cui visita è però gratuita.
Nell’elenco non compare il sito archeologico gratuito più visitato e cioè il Castello aragonese (30.615 visitatori). Il museo MArTA nel 2021 è stato visitato da 29.209 persone (una media inferiore alle 80 unità giornaliere, considerando le chiusure). Di questi visitatori, solo 20.789 erano paganti, gli altri 8.420 non paganti. L’introito netto totale per i biglietti di ingresso emessi è stato di 152.695 euro.
In Puglia superano il MArTA per visitatori soltanto Castel del Monte (105.156) nel comune di Andria e il Castello svevo (41.328) a Bari. In tutta la Puglia sono stati 259.888 i visitatori dei siti archeologici statali. Un numero basso se confrontato ai 5.326.151 del Lazio, ai 4.222.376 della Campania, ai 2.654.162 della Toscana, ai 905.704 del Piemonte, ai 754.459 della Lombardia.
Basso anche considerando che la Puglia risulta essere la quarta regione più visitata dai turisti italiani e stranieri. È evidente che si potrebbe fare di più per incentivare il turismo culturale nella nostra regione e in particolare a Taranto. Un museo di rilevanza internazionale come il MArTA meriterebbe forse di essere maggiormente visitato, con un beneficio che ne verrebbe per tutta la città.
Vi sono siti museali e archeologici che hanno una ben più scarsa importanza e che vengono pubblicizzati e valorizzati maggiormente rispetto all’offerta tarantina. Inutile fare classifiche di importanza dei vari musei, ma sicuramente Taranto ha dei margini di crescita notevoli e tutte le carte in regola per competere con i più importanti musei archeologici mondiali.
Nel ringraziare l’ottima direttrice del MArTa, dottoressa Eva Degl’Innocenti, che a quanto appreso dovrebbe lasciare Taranto, ci auguriamo che il rilancio del turismo culturale a Taranto continui e che per esempio i Giochi del Mediterraneo del 2026 possano rappresentare un volano pubblicitario per il nostro museo.
Taranto non è solo industria, non è solo gastronomia, non è solo Sud in sofferenza. Taranto è anche cultura da supportare con fierezza. Questo l’augurio per il 2023: andiamo a visitare i musei e soprattutto quello di Taranto!