Imballaggi ecologici: come cambiano la vita delle persone e le aziende

La lotta all’inquinamento e l’impegno per la tutela del pianeta sono obiettivi globali, da raggiungere in maniera corale mettendo a sistema le buone abitudini green delle persone comuni con i percorsi sostenibili relativi alle grandi realtà industriali e alle imprese. Questo articolato cammino passa attraverso alcuni step essenziali, il primo dei quali è rappresentato dalla scelta di ricorrere nell’ambito dei processi produttivi – ad ogni livello – a imballaggi ecologici. Si devono naturalmente predisporre investimenti importanti, ecco perché la fase di transizione e la stagione del cambiamento si annunciano lunghe.

Le aziende sono al lavoro per ridurre gli imballaggi inutili e per adottare soluzioni ecosostenibili, puntando su materiali innovativi e virtuosi. Sarà utile consultare questo approfondimento sul tema https://it.pg.com/sviluppo-sostenibile/packaging-ecosostenibile/, intanto facciamo mente locale sulle caratteristiche essenziali affinché un packaging possa dirsi ecosostenibile.

L’imballaggio deve essere pratico ed ecologico, i macchinari impiegati per la sua realizzazione non devono impattare negativamente sull’ambiente, deve essere riutilizzabile dalle industrie che recuperano scarti e rifiuti, inoltre occorre che sia prodotto ricorrendo all’impiego di energie rinnovabili.

La sfida del futuro e i materiali per sostituire la plastica

Abbiamo dunque compreso come quella degli imballaggi ecologici si presenti come una vera e propria sfida sia moderna che del futuro. I risvolti che questo step all’apparenza banale può innescare sono molti importanti. Siamo abituati a relazionarci con un’infinità di contenitori nel corso di qualsiasi giornata: essi entrano nella nostra casa e anche da un punto di vista visivo ci aiutano ad assimilare un messaggio molto chiaro. Bisogna sfuggire alla plastica, privilegiando altre tipologie di materiali e imballaggi. Vincere questa sfida vuol dire assicurare un futuro migliore alle generazioni a venire, che meritano di fruire al massimo del pianeta Terra.

I materiali plastici possono e devono essere sostituiti in primis con carta (economica, efficiente e riciclabile), cartone (è robusto e si può impiegare per proteggere oggetti fragili o pesanti, inoltre si decompone rapidamente rispetto ad altri materiali), plastica riciclata (quella proveniente dalle azioni di recupero sulle spiagge e negli oceani, grazie a campagne informative sempre più strong) ma anche PET (polietilene tereftalato, perfetto per i prodotti di tutti i giorni). Sarà anche interessante sottolineare un altro aspetto, sempre relativo alla progettazione degli imballaggi ecologici. Questi ultimi sono infatti ormai divenuti piccoli grandi oggetti di design, perfetti per farsi promotori di campagne marketing ad hoc da parte di aziende desiderose di comunicare in che modo portano avanti le loro politiche ambientali e green.

Attenzione al fenomeno di overpackaging

Abbiamo imparato a diffidare di quelle confezioni in relazione alle quali vi è una palese sproporzione tra prodotto e imballaggio. Il riferimento è al fenomeno del cosiddetto ‘overpackaging’, ovvero la pratica di ricorrere a particolari riempitivi di tipo nocivo per l’ambiente (per esempio il polistirolo). Difficilmente simili materiali potrebbero essere riutilizzati dall’utente finale, che si troverebbe anche a doverli correttamente smaltire. Scegliere di ricorrere a questo modus operandi, anziché agli imballaggi sostenibili che rappresentano un volano per il marketing aziendale, finirebbe per mettere in cattiva luce il brand.

La scarsa cura per l’ambiente che ha caratterizzato soprattutto l’epoca a cavallo tra gli ultimi due secoli e il sempre crescente livello di inquinamento globale hanno condotto a gravi conseguenze per il pianeta. Si è partiti da questa urgenza per ricercare soluzioni eco friendly in grado di invertire la tendenza. Ecco spiegata in estrema sintesi la grande importanza del packaging sostenibile e riciclabile: si rispetta il pianeta ma anche – e soprattutto – la società.