Giornata della Sicurezza, Formedil Cpt Taranto e Inail: guardia alta su infortuni e malattie professionali
TARANTO – E’ un documento denso di dati e informazioni utili il Rapporto Prevenzione 2019 presentato al circolo Ufficiali della Marina Militare, nel corso della diciottesima edizione della Giornata della Sicurezza, manifestazione organizzata ogni anno dal Formedil Cpt Taranto.
Da evidenziare, innanzitutto, un elemento innovativo: la pubblicazione – realizzata dal Formedil Cpt Taranto insieme a Inail Puglia – mette insieme il lavoro compiuto dai vari soggetti (come Spesal Asl e Ispettorato del Lavoro) che si occupano di infortuni sul lavoro e malattie professionali.
Il risultato è di facile lettura e comprensione, utile ad avere un quadro dettagliato su un panorama complesso come quello edilizio. L’obiettivo è chiaro: fornire uno strumento in grado di rafforzare la cultura della prevenzione e di garantire una maggiore tutela della salute e della sicurezza dei luoghi di lavoro.
Come è noto, il settore dell’edilizia vive un periodo di crisi che ha determinato una riduzione di almeno il 30% dell’attività lavorativa. Basti pensare che tra il 2008 e il 2018, sono stati persi 600.000 occupati e 120.000 imprese. Un trend negativo che si è manifestato anche nella città di Taranto.
INFORTUNI 2015-2017
Per quanto concerne gli infortuni non mortali registrati nel comparto Costruzioni, l’andamento mostra una lieve tendenza alla diminuzione sia a Taranto (dai 2.379 casi del 2015 ai 2.121 del 2017) che in Puglia (da 14.737 casi a 13.977). Si tratta in prevalenza di traumi, in particolare ferite e fratture. Le parti del corpo più interessate sono mano, caviglia, cranio e colonna vertebrale.
Le molteplici lesioni indicate evidenziano l’obbligo, in tutti i contesti lavorativi, di utilizzare correttamente i dispositivi di protezione che permettono di proteggere gli operai da tutti quei rischi che non è possibile eliminare in altro modo.
In merito agli infortuni mortali, si segnala un calo complessivo del fenomeno a livello nazionale, ma anche una persistenza significativa nel settore costruzioni.
MALATTIE PROFESSIONALI
I dati relativi alle malattie professionali nel triennio 2015-2017 mostrano una diminuzione. Questa tendenza, evidente anche a livello regionale e nelle provincia di Taranto, può essere l’effetto delle tante campagne di sensibilizzazione mirate a far crescere la consapevolezza dei rischi lavorativi. Da considerare, inoltre, altri fattori che possono aver agevolato questa tendenza: l’ammodernamento in termini di sicurezza del lavoro e la persistenza di una crisi occupazionale che ha ridotto il numero di lavoratori a rischio.
A livello nazionale, nel 2017, nel settore Costruzioni, le tipologie di malattie professionali maggiormente riscontrate sono quelle del sistema osteoarticolare (76%) e le malattie dell’orecchio che rappresentano comunque poco più del 10% totale. Proprio l’adeguato utilizzo di dispositivi di protezione individuali per l’apparato uditivo hanno permesso una diminuzione delle criticità.
Diverso è il discorso per le malattie del sistema osteoarticolare, causate da comportamenti scorretti durante la movimentazione manuale di carichi o in casi di assunzione di posture incongrue. In questo ambito, si avverte la necessità di implementare sia la formazione che l’informazione in termini di efficacia.
GIOCO DI SQUADRA E GUARDIA ALTA
Nonostante i progressi riscontrati negli anni, occorre tenere la guardia sempre alta nei confronti dei rischi legati alla sicurezza dei lavoratori. Considerata la diminuzione delle ore lavorate nel comparto Costruzioni, infatti, gli infortuni avrebbero dovuto diminuire in maniera ancora più consistente.
I dati positivi in merito alle malattie professionali sono probabilmente frutto delle campagne di prevenzione realizzate sul territorio, anche se vi è una tendenza a sottostimare il fenomeno legata alla mancanza di denuncia di questo tipo di malattie; fronte su cui c’è ancora tanto da lavorare.
Il rapporto spiega, infatti, che circa il 30-40% dei cantieri non rispetta le norme di sicurezza in modo significativo con specifiche responsabilità dei datori di lavoro, dei coordinatori, senza dimenticare una certa sottovalutazione della percezione del rischio da parte dei lavoratori stessi. Ovvia l’importanza di insistere sulla corretta formazione, garantita dalla serietà di tecnici preparati e sedi formative idonee.
E’ evidente la necessità di consolidare il lavoro di squadra tra istituzioni, organi di vigilanza, enti bilaterali, organizzazioni imprenditoriali, sindacati, ordini e collegi professionali, mondo dell’associazionismo. Così come è stato ribadito nel corso di questa importante giornata di approfondimento promossa da Formedil Cpt e Inail.
«L’infortunio è una sconfitta per tutti – ha commentato Fabio De Bartolomeo, presidente del Formedil Cpt Taranto – non solo per chi lo subisce, ma anche per il sistema che noi rappresentiamo perché significa che c’è ancora qualche corto circuito da registrare. Per questo è importante capire dove abbiamo mancato e dove possiamo migliorare per evitare queste situazioni».
Sulla stessa lunghezza d’onda il direttore del Formedil Cpt Taranto Franco Pasanisi che ha sottolineato la necessità di parlare un linguaggio comune tra enti e organizzazioni: «Insieme dobbiamo definire le criticità da affrontare per ridurre infortuni e malattie professionali. Il tutto attraverso l’adozione di buone prassi. Il rapporto Prevenzione Taranto 2019 è la dimostrazione di questo gioco di squadra».
Rispetto alla percezione del rischio, il dottor Cosimo Scarnera (direttore dello Spesal Asl Taranto) ha spiegato a InchiostroVerde.it che occorre colmare ancora delle lacune. L’esito dei test effettuati tra i lavoratori ha dimostrato che il livello di percezione è ancora inadeguato rispetto agli effettivi pericoli (contatti elettrici, caduta dall’alto, etc) che si corrono soprattutto in questo comparto. Troppo spesso prevale la superficialità, sia tra i più giovani che tra i più anziani. Da qui l’urgenza di tenere sempre la guardia alta sul fronte di una costante sensibilizzazione, anche tra gli studenti che diventeranno i lavoratori di domani.