Dopo gli “allarmanti dati emersi nei giorni scorsi dallo studio epidemiologico Sentieri”, il Codacons ha presentato una nuova istanza alla Procura della Repubblica di Taranto dove si chiede di porre sotto sequestro gli impianti ex Ilva.
“Dall’indagine epidemiologica emerge in modo lampante le gravi ripercussioni sanitarie subite dai cittadini di Taranto – spiega il Codacons – Nell’arco di 14 anni, tra il 2002 e il 2015, a Taranto sono nati 600 bambini malformati e si sono registrati oltre 40 tumori in età pediatrica. Nella fascia di età 20-29 anni si evidenzia inoltre un eccesso del 70% per l’incidenza dei tumori della tiroide. Numeri che, per l’associazione dei consumatori, dimostrano ancora una volta come l’inquinamento dell’aria abbia avuto conseguenze pesantissime sulla salute dei residenti, e come niente sia stato fatto per tutelare la popolazione.
Per tale motivo il Codacons, considerato che ad oggi non risultano realizzate e ultimate – ma solo avviate – misure di protezione per la collettività da parte delle Autorità centrali, periferiche e dell’impianto siderurgico, ha chiesto alla Procura di Taranto di porre sotto sequestro gli impianti ex Ilva, al fine di garantire ai cittadini residenti il diritto costituzionale della salute. Intanto il Mise, contraddicendo l’ordinanza del Consiglio di Stato, non ha ancora inserito il Codacons al tavolo istituzionale del prossimo 24 giugno, e se il Governo proseguirà a mettere in atto tale rifiuto sarà necessario far nominare un commissario che si sostituisca al Ministro Luigi Di Maio”, conclude l’associazione.
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