Anche a Statte e Taranto “L’Ora di Lezione non basta”

Grazie a due Istituti scolastici, l’I.C. Giovanni XXIII di Statte e l’I.C. “Vico – De Carolis” di Taranto, e a una serie di partner istituzionali e culturali, parte anche sul nostro territorio il progetto“L’Ora di Lezione Non Basta” (LODLNB).

Il progetto LODLNB è uno dei 15 progetti multiregionali nati per contrastare il fenomeno della povertà educativa in Italia, grazie ad un Protocollo d’Intesa sottoscritto nel 2016 tra le Fondazioni bancarie e il Governo, reso operativo da un fondo di circa 2.5 milioni di euro.

Vi partecipano 15 Istituti scolastici della Rete nazionale delle scuole Senza Zaino, distribuiti su 8 Regioni, fra cui 3 in Puglia: l’I.C. Don E. Montemurro di Gravina di Puglia e, come detto, l’I.C. Giovanni XXIII di Statte e l’I.C. Vico De Carolis di Taranto.

Presenti nel progetto anche numerosi partner, a carattere nazionale e territoriale, ciascuno con una competenza specialistica necessaria per lo sviluppo delle attività di una comunità educante: bullismo, pratiche riparative, didattica musicale, gamification, strumenti digitali.

Sul territorio di Statte, in particolare, parteciperanno alle attività del progetto LODLNB il Gruppo Speleo Statte (ex CEA), il CREST di Taranto, la Biblioteca Comunale di Statte e l’Associazione Musicale “Matteo Mastromarino”.

Il progetto “L’Ora di Lezione Non Basta” si basa sul presupposto che una comunità locale, capace di contrastare la povertà educativa, trova nella scuola il punto di riferimento principale per connettere i diversi attori, pubblici e privati, che svolgono funzioni culturali, sociali, educative, sanitarie, economiche, amministrative.

Tra gli attori privati rientrano ovviamente anche le famiglie alle quali il progetto LODLNB dedica una particolare attenzione, sostenendole, formandole e coinvolgendole direttamente in modo che diventino parte attiva dei processi educativi.

Il progetto LODLNB intende, mediante un articolato programma di attività che si svilupperanno nell’arco di quattro anni su territori interessati, qualificare e valorizzare i diversi luoghi della comunità locale, per intensificare l’uso delle strutture scolastiche, estendendone l’apertura anche “al di là delle ore delle lezioni”, in particolare nella fascia oraria 16.00-23.00, durante il weekend e nei mesi estivi.

Scopo ultimo del progetto “L’Ora di Lezione Non Basta” è arrivare a improntare permanentemente la didattica delle scuole coinvolte, diventando così parte integrante dell’attività curriculare delle stesse, anche dopo la conclusione del Progetto propriamente detto, coinvolgendo, oltre ai partner nazionali, anche gli Enti locali e le associazioni del territorio.

 

il Progetto “L’Ora di Lezione non basta” è stato presentato in conferenza stampa (venerdì 3 maggio), presso l’Aula Magna dell’I.C. “Giovanni XXIII” a Statte.

Sono intervenuti Riccardo Romiti, Direttore del Progetto nazionale “L’Ora di Lezione non basta”, Antonio d’Itollo, Dirigente Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia – Ufficio VII Taranto, Francesco Andrioli, Sindaco del Comune di Statte, Patrizia Artuso, Assessore alla Cultura del Comune di Statte, e Patrizia Nesi, Dirigente Scolastico dell’I.C. Giovanni XXIII di Statte.

Erano altresì presenti i responsabili del progetto presso i due Istituti scolastici, don Nino Borsci, direttore della Caritas Diocesana, Mons. Ciro Alabrese, direttore dell’Ufficio Diocesano Educazione Scuola Istruzione Università, Avv. Armando Grassi, Assessore al Marketing del Comune di Statte, prof.ssa Loredana Chiore presidente Associazione culturale Mastromarino, Giovanni Guarino e Cristina Chirizzi in rappresentanza del CREST.

Il progetto “L’Ora di Lezione Non Basta” fa propria la visione pedagogica dell’Approccio Globale al Curricolo (Global Curriculum Approach), che ispira il Movimento delle Scuole Senza Zaino e che si fonda su tre valori: Ospitalità, Responsabilità, Comunità.  

LODLNB propone tre modelli educativi, di insegnamento e di apprendimento: il modello dell’artigiano, il modello drammaturgico e il modello del gioco (maggiori informazioni sul sito https://www.scuolasenzazaino.org/lora-di-lezione-non-basta/).

I tre modelli orientano le azioni delle Scuole del progetto LODLNB toccando i sette aspetti chiave della didattica: il ruolo formativo dell’organizzazione degli spazi scolastici, la valutazione formativa, la scelta delle e nelle attività didattiche e gli argomenti di studio promuovendo così la responsabilità degli studenti, la differenziazione dell’insegnamento, la flipped classroom, la comunità di pratiche dei docenti e, infine, l’attenzione ai compiti di realtà.

Il progetto LODLNB ha individuato sette luoghi, interni ed esterni alla scuola, e per ciascuno di essi una serie di attività tematiche: i luoghi del Lavoro, i luoghi della Comunicazione, i luoghi del Mercato, i luoghi della Discussione, i luoghi delle Risorse, i luoghi delle Arti e del Gioco, i luoghi dell’Ascolto e della Cura.

Per ogni luogo, per i tre modelli educativi di riferimento e per i sette aspetti chiave della didattica, oltre alle attività in cui sono coinvolti direttamente gli studenti, il progetto prevede anche attività di aggiornamento e formazione del personale della scuola e dei genitori.

LA POVERTA’ EDUCATIVA IN PUGLIA

In Puglia, e il territorio di Statte è uno dei maggiormente interessati, il 32 % dei minori è in povertà educativa. È il dato che emerge dal nuovo rapporto sulla povertà educativa in Italia di Save the Children e dal Primo Report sulla povertà educativa minorile in Italia, curato dall’Impresa Sociale “Con i bambini”.

I servizi per l’infanzia sono garantiti solo per il 5 % dei bambini e quasi la totalità delle classi della scuola primaria (83%) e secondaria di primo grado (94 %) non ha il tempo pieno. All’incirca un ragazzo su 5 abbandona gli studi prima del tempo e 3 bambini su 4 non usufruiscono del servizio mensa. Più della metà di bambini e ragazzi (67 per cento) non partecipa ad attività culturali e ricreative.

Questi dati confermano, come hanno dimostrato anche recenti episodi di cronaca, che anche sul nostro territorio la “povertà educativa” è un fenomeno particolarmente esteso che non riguarda solo nuclei familiari disagiati, ma anche famiglie agiate i cui figli, per impegni lavorativi di entrambi i genitori, spesso sono “parcheggiati” per intere giornate davanti alla televisione o con un cellulare in mano.