Gaffe al Vinitaly di Verona: il porto di Taranto scambiato con quello di Gallipoli

“Al peggio non c’è mai fine. Avevamo pensato di aver visto di tutto nella vita ma dover vedere che nel grande pannello pubblicitario allestito nello stand della Puglia al Vinitaly, l’importante manifestazione legata al mondo del vino che ogni anno si tiene a Verona, il porto di Taranto venga scambiato per il porto di Gallipoli, mai e poi mai ci avremmo pensato”.

Così Gianni Liviano, consigliere regionale, nell’osservare le due fotografie che ritraggono il porto di Gallipoli ma con la dicitura porto di Taranto.

“Siamo di fronte -ha  rincarato la dose Liviano – ad un marchiano errore frutto, con molta probabilità, della superficialità con la quale è stata allestita la campagna promozionale della presenza della Puglia all’edizione 2019 del Vinitaly”.

Sul banco degli imputati il consigliere regionale tarantino ha inizialmente messo Pugliapromozione, l’agenzia regionale che si occupa, per conto della Regione Puglia e dell’assessorato regionale all’Industria turistica e culturale, della campagna pubblicitaria con la quale invogliare i visitatori a visitare la nostra regione in modo da conoscere le bellezze architettoniche dei suoi centri più importanti oltre che le delizie enogastronomiche.

Poi, però, è arrivata la precisazione: “Abbiamo verificato che l’allestimento degli spazi espositivi a Vinitaly per Regione Puglia/Unioncamere è stata assegnata con determina dirigenziale n. 25 (di marzo 2019) di Unioncamere per un importo di circa 173.000 euro.

Sarebbe, quindi, l’azienda aggiudicataria del servizio, che avrebbe dovuto vigilare, e con molta probabilità non l’ha fatto, la responsabile di questo marchiano errore che ha fatto sì che a Vinitaly, nello stand della Regione Puglia, apparisse un cartellone pubblicitario che sopra la dicitura porto di Taranto riproducesse, invece, il porto di Gallipoli.

Resta il fatto che è stato perpetrato un danno alle due città e alla stessa Regione Puglia che, comunque, avrebbe dovuto esercitare il suo controllo con molta attenzione su quanto riguarda gli aspetti della comunicazione pubblicitaria tanto più se si vogliono realmente far conoscere le  bellezze e le peculiarità del suo territorio. Controllo che andrebbe esercitato con ancora più intensità quando si tratta della città di Taranto già fortemente penalizzata da una grave situazione ambientale che, certamente, non costituisce un lusinghiero biglietto da visita.

Quanto accaduto è stata una mancanza di rispetto notevole. Siamo di fronte ad un errore che, a nostro avviso, si sarebbe potuto tranquillamente evitare se un controllo più attento fosse stato fatto in fase di visione del progetto in questione e del relativo elaborato grafico”.