«L’azienda acceleri la fase di completamento degli organici». È questo il monito del segretario nazionale della Fim Cisl Valerio D’Alò sullo stato dell’avanzamento dell’accordo, sul passaggio di Ilva in AS al Gruppo Arcelor Mittal, sottoscritto al Mise lo scorso 6 settembre 2019.
«Ad oggi – continua D’Alò – risultano mancanti 93 unità rispetto alle 10.700 previste dall’accordo. Il fenomeno si è generato a seguito della saturazione degli organici in quelle unità produttive che, a fronte dei numeri previsti sito per sito, dopo aver proceduto all’assunzione del personale, hanno ancora a disposizione delle unità vacanti – 93 per l’esattezza – e che, a nostro avviso, possono e devono essere suddivise nei siti dove c’è personale ancora in Cassa Integrazione e quindi rimasto in Ilva in Amministrazione Straordinaria».
«Nell’incontro di verifica trimestrale presso il Ministero – così come previsto nell’accordo – sarà uno dei temi principali che porteremo all’attenzione di Arcelor Mittal e del MISE, perché questa è la giusta modalità per dare certezza ai lavoratori ancora in Casa Integrazione ed il segnale forte ed inequivocabile che l’azienda non ricorrerà a sotterfugi, dando come prioritaria l’esigenza – da noi pretesa nell’accordo – della garanzia che entro la fine del piano tutti i lavoratori riceveranno la proposta di assunzione da parte di Arcelor Mittal. Dare seguito al pieno organico previsto nella fase iniziale – conclude Valerio D’Alò – è sicuramente il modo migliore di avviare l’era Mittal».
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