Massa Critica Ionio, elogio del riformismo radicale

«A coloro che sono privi di una qualunque identità sociale, l’Ur-Fascismo dice che il loro unico privilegio è il più comune di tutti, quello di essere nati nello stesso paese. È questa l’origine del ‘nazionalismo’. Inoltre, gli unici che possono fornire una identità alla nazione sono i nemici. Così, alla radice della psicologia Ur-Fascista vi è l’ossessione del complotto, possibilmente internazionale. I seguaci debbono sentirsi assediati. Il modo più facile per far emergere un complotto è quello di fare appello alla xenofobia». Firmato: Umberto Eco.

Il celebre semiologo pronunciò queste parole il 25 aprile del 1995 durante un discorso alla Columbia University d New York per celebrare la liberazione dell’Europa. Quanto possa apparire attuale questa riflessione – poi confluita insieme ad altre dello stesso tenore nel volume Il fascismo eterno (edizioni La nave di Teseo, 2018) – è sotto gli occhi di tutti.

Ed è anche per opporsi al diffondersi del virus dell’ideologia autoritaria e antisemita che sembra essersi ripresentato in molti paesi democratici, tra cui l’Italia, che nasce il movimento civico Massa Critica Ionio.

Donne e uomini animati da entusiasmo, passione politica e buone letture che si riuniscono regolarmente per riproporre all’attenzione dell’opinione pubblica – sostengono – i valori della democrazia liberale.

E, dunque, per rilanciare il progetto degli Stati Uniti d’Europa contro il sovranismo (di qui l’adesione all’Unione dei federalisti europei); per valorizzare le ragioni del riformismo radicale nella sfera del governo della cosa pubblica contro l’avventurismo demagogico e populista.

Riconoscere quindi il valore della competenza, anche in politica, contro l’ignoranza elevata al rango di carta d’identità del nuovo che avanza. Perché come scrive Matteo Renzi nel suo ultimo libro citando Benedetto Croce, “l’onestà politica non è altro che la capacità politica: come l’onestà del medico e del chirurgo è la sua capacità di medico e di chirurgo”.

Massa Critica Ionio si è presentata alla cittadinanza con una conferenza stampa. Tra gli animatori del movimento figurano, tra gli altri, Francesca Tursi, Lara Polidori, Cosimo Spedicato, Rosanna Danese, Claudio Leone, Libera Falcone, Adolfo Melucci, Elisabetta Lardiello, Nino Palma, Rosanna Ligorio e Antonio Bosco.

Del gruppo fanno parte anche due protagonisti della scena pubblica tarantina degli ultimi decenni: Gianni Florido e Alfredo Venturini. Entrambi cresciuti a pane e militanza politica e sociale, l’uno espressione del cattolicesimo popolare, l’altro della tradizione socialista. Due culture politiche – sarà un caso? – che hanno fatto il Novecento e al cui cospetto il presente fatto di propaganda a colpi di tweet e post appare davvero ben misera cosa. Lo sguardo rivolto al futuro, insomma, ma i piedi ben piantati nella tradizione democratica che ha fatto grande l’Italia.

Se queste sono le premesse, non ci si poteva aspettare da Massa Critica Ionio (presente anche su Facebook) altro posizionamento se non quello di mettere tra parentesi anche l’esperienza di Michele Emiliano alla guida della Regione Puglia.

Mettere tra parentesi significa sospendere il giudizio: prima le idee e i progetti per confezionare un programma condiviso per la Puglia che verrà, dopo, solo dopo, la scelta degli interpreti. È una questione di metodo e di merito; del resto, non c’è fretta: alle elezioni per il rinnovo del Consiglio regionale manca più di un anno.

Il 23 febbraio prossimo ci si ritroverà a Bari proprio per inaugurare questo nuovo percorso politico e culturale e ci sarà, non a caso, anche Massa Critica Ionio. Perché alla grande domanda di buona politica si risponde con l’impegno, la preparazione e l’etica della responsabilità.

Taranto, grazie a questa nuova esperienza civica, sarà ben rappresentata.

Sergio Pargoletti