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Ex Ilva, sequestro colline ecologiche: perché solo adesso si scopre la pericolosità?

TARANTO – Le collinette antinquinamento contengono loppa e scorie di altoforno. Sembra un film dell’orrore e invece è realtà, a quanto pare. Ma non ci sembra del tutto logico che solo ora sia venuta a galla questa notizia, dopo anni in cui in quella zona sono posizionati dei piezometri per estrarre l’acqua di falda contaminata.

Bastava dare un’occhiata agli alberi piantati su quegli immondi cumuli per vederne la sofferenza delle foglie ingiallite e la sottigliezza dei tronchi. In tutti questi anni di “intensa analisi e bonifica” dei terreni circostanti all’acciaieria non erano stati misurati i livelli di inquinamento in quel suolo?

Permetteteci di dubitarne e di esprimere le nostre perplessità rispetto all’ufficialità del racconto che ci viene fatto sul reale stato del suolo intorno alla grande industria.

Della zona intorno alle collinette si sapeva che l’area del cimitero di San Brunone fosse talmente inquinata da rendere necessaria l’adozione di tutte le precauzioni di sicurezza da parte degli operatori addetti alla movimentazione dei terreni in cui riposano i defunti.

Erano inoltre disponibili i dati delle caratterizzazioni dei terreni intorno alle scuole Vico e De Carolis, inserite nel piano di intervento del Commissario per le Bonifiche e, tempo fa, era stata emessa una ordinanza sindacale che vietava ai bambini del quartiere Tamburi di giocare nei terreni incolti e nelle aiuole.

E proprio della pericolosità delle collinette anti inquinamento non si sapeva nulla? La verità è che non vi è sufficiente chiarezza sul grado di inquinamento del suolo e della falda a Taranto.

Cercare di venire in possesso delle analisi di caratterizzazione effettuate da Arpa e dal Commissario per le Bonifiche è una impresa pressoché impossibile e neanche è ben chiaro ai cittadini quali aree siano state effettivamente analizzate e bonificate e su quali invece siano previsti i futuri interventi.

Non sappiamo inoltre se per le aree già bonificate sia previsto un controllo per valutare eventuali re-inquinamenti a distanza di mesi o anni dagli interventi effettuati. Insomma, vorremmo che su inquinamento e bonifica ci fosse quella estrema chiarezza che i cittadini pretendono, considerando l’importanza che la questione ha rispetto al rischio per la salute.

La nostra proposta è quindi di rendere pubblici e facilmente consultabili tutti i dati in possesso di Arpa e Commissario per le Bonifiche inerenti lo stato di suoli e falda nel comune di Taranto. In questo modo, forse, sarà più chiaro a tutti il livello di rischio per la salute a cui siamo sottoposti e l’evoluzione negli anni dello stato dell’ambiente in cui viviamo.

Giuseppe Aralla

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