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A Taranto il Cern dell’intelligenza artificiale? La proposta della Regione Puglia

“Il Ministero dello Sviluppo Economico (MISE) ha annunciato che in quella che fu un tempo una delle culle della civiltà, la Magna Grecia, potrebbe sorgere un centro di eccellenza che permetterebbe all’Europa di sfidare Usa e Cina sulle nuove frontiere della tecnologia e delle macchine intelligenti”, riferisce l’assessore allo Sviluppo economico della Regione Puglia, Cosimo Borraccino.

“L’appello per la creazione del nuovo centro, battezzato “CLAIRE” (Confederation of Laboratories for Artificial Intelligence Research In Europe) – aggiunge l’assessore – è stato lanciato nei mesi scorsi ai leader europei e nazionali da 600 tra i massimi esperti di intelligenza artificiale di 20 Paesi del Vecchio Continente.

Il nuovo laboratorio europeo dovrebbe essere un istituto multidisciplinare, perché l’intelligenza artificiale è un campo molto vasto che abbraccia diversi settori, dalle neuroscienze alla robotica, per fare alcuni esempi.

Il modello organizzativo scelto per il futuro laboratorio sarebbe il CERN di Ginevra, il più importante centro di ricerca al mondo di fisica delle particelle. Il modello del CERN sarebbe adatto al progetto “CLAIRE”, perché ha una struttura aperta e competitiva, che permette di facilitare e snellire la selezione di giovani ricercatori, sin dall’inizio della loro carriera di scienziati, con il dottorato di ricerca.

Queste le prime notizie in nostro possesso. Aggiungo soltanto due considerazioni. La prima: se si pensa di collocare questo progetto nella Magna Grecia, una delle culle della nostra civiltà (scelta davvero felice, perché collega idealmente lo splendore di un’antica civiltà alle complessità del mondo moderno), il pensiero non può non andare a Taranto, la spartana Taras, ribattezzata Tarentum dai Romani, una delle più antiche colonie della Magna Grecia, fondata appunto dagli Spartani nell’VIII secolo a.C.

La seconda: il progetto potrebbe essere una straordinaria occasione per la Puglia. Questo nuovo centro potrebbe diventare un importante serbatoio di eccellenze, contribuendo a evitare che il potenziale umano di giovani studiosi che la nostra Regione possiede emigri all’estero, come oggi spesso succede. Se questa sarà la scelta, la Regione non farà mancare il suo concreto sostegno, in termini di risorse umane, di compartecipazione di idee e di apporto finanziario”, conclude Borraccino.

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