Sull’istanza d’accesso presentata dal Codacons relativamente alla Tap, volta ad ottenere copia della Valutazione di Impatto Ambientale, si registra un incomprensibile rimpallo di responsabilità con l’atto che passa da un ufficio all’altro, senza tuttavia ottenere risposta.
Lo denuncia oggi l’associazione dei consumatori che nelle settimane scorse aveva presentato formale istanza al Ministero dell’Ambiente per avere copia del procedimento di valutazione di impatto ambientale condotto sul gasdotto Tap, ed in particolare la procedura integrata VIA-VINCA, ex art. 10, c.3 del D.lgs. 152/06.
Arriva oggi la risposta del Ministero dell’Ambiente che, attraverso la Direzione Generale per la Protezione della natura e del mare, se ne lava le mani e chiama in causa la Direzione Generale per le Valutazioni ed Autorizzazioni Ambientali, rinviando a tale ufficio l’istanza del Codacons.
Così facendo i tempi per ottenere risposte si allungano a dismisura e i cittadini vengono privati della dovuta trasparenza in fatto di opere pubbliche, circostanza ancor più grave se si considera che la Tap è al centro delle proteste degli abitanti pugliesi contrari alla realizzazione del gasdotto. Si legge in una nota stampa.
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