Emissioni odorigene, M5S: “Emiliano attivi controlli e monitoraggi adeguati”

“L’ambientalista a giorni alterni Michele Emiliano non avendo argomenti per giustificare  l’inefficacia delle azioni messe in campo dalla Regione per il contrasto delle emissioni odorigene a Taranto, non trova niente di meglio che attaccare il M5S con argomentazioni false, sapendo benissimo che siamo stati i soli in aula a batterci per una legge che fosse realmente efficace. Si preoccupi piuttosto di assicurare controlli e monitoraggi adeguati anche perché sono in continuo aumento segnalazioni di disagio olfattivo, non solo nelle aree industriali, ma anche nei centri abitati dove non si riesce ancora ad avere risposte certe sulla fonte delle emissioni e a verificare le segnalazioni di disturbo”. Così i consiglieri del M5S in seguito alla nota con cui il presidente Emiliano ha risposto alle richieste di Legambiente per contrastare le  emissioni odorigene a Taranto.

“Se l’allora assessore all’ambiente Emiliano – continuano i pentastellati – fosse stato maggiormente attento ai nostri rilievi e a quelli dell’Arpa, organo tecnico della Regione, forse a quest’ora avremmo una norma maggiormente stringente e prescrittiva, che avrebbe permesso almeno di attenuare gli impatti delle emissioni. Invece fregandosene dei cittadini lui e la sua maggioranza hanno approvato un testo che prevede semplicemente linee guida operative per l’attività di definizione dei limiti delle emissioni e per le attività di monitoraggio, tanto che le altre regioni si sono limitate ad approvarle con una delibera di Giunta”.

La nuova legge regionale sulle emissioni odorigene già prevede, nelle disposizioni transitorie, che i procedimenti in corso continuino ad essere disciplinati dalla precedente normativa salvo prevedere la possibilità per il proponente di richiedere all’autorità competente l’applicazione della nuova normativa ai procedimenti in corso.

“L’emendamento a cui fa riferimento Emiliano – proseguono – intervenendo unicamente sulla norma transitoria cercava di garantire che i procedimenti in corso relativi agli impianti esistenti restassero in ogni caso disciplinati dalla precedente normativa, addirittura più stringente sia con riferimento alle prescrizioni impiantistiche, sia ai valori limite di concentrazione di odore da rispettare, lasciando solo per le nuove installazioni la possibilità al proponente di richiedere l’applicazione delle disposizioni della nuova legge al procedimento in corso.

Questo perché chi non si è adeguato ad una norma nei termini stabiliti (in questo caso la l.r. 23/2015 già oggetto di continue proroghe), non può costantemente sperare in una nuova normativa che gli permetta di farla franca ma deve adeguarsi a quella norma o pagarne le conseguenze innanzitutto per rispetto di coloro che si sono preoccupati di procedere secondo le regole.

Abbiamo fatto il possibile per migliorare la norma riuscendo, ad esempio, con i nostri emendamenti, a far includere nell’ambito d’immediata applicazione  impianti come i depuratori, in origine esclusi. In merito all’efficacia della nuova norma ci limitiamo a sottolineare che la Puglia era già l’unica Regione ad avere una legge sulle emissioni odorigene molto più stringente, con precisi limiti in termini di concentrazioni d’odore e prescrizioni particolari per le aree di Brindisi e Taranto e per specifiche tipologie di impianto come ad esempio i sansifici.

Emiliano questo lo sa e cerca di nascondere l’ennesimo fallimento della sua legislatura. Piuttosto pensi a  riattivare progetti importanti e utili come Odortel, come richiesto anche da noi in diverse interrogazioni, la cui validità è stata anche riconosciuta dalla comunità scientifica”.