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La baia delle Fontanelle: a Lama un tesoro naturale snobbato dalle istituzioni

Rispetto al disastro ambientale vissuto nel nostro territorio, il caso di un piccolo lotto di terreno recintato a pochi metri dal mare può sembrare davvero cosa da poco. E in effetti non stiamo parlando di nulla di clamoroso, ma di un piccolo ma significativo esempio di come le scelte di chi amministra il nostro territorio vadano spesso in contrasto con il sentimento comune dei cittadini e con il buon senso che dovrebbe sempre guidare i decisori.

Parliamo di una autorizzazione concessa nell’agosto 2017 dagli uffici tecnici del Comune di Taranto che dava il via libera alla recinzione di un piccolo lotto di terreno in località “La Fontanella” a Lama Carelli. Tale terreno era da decenni attraversato da una stradina parzialmente asfaltata che univa via Mormore con via Quadriremi e che risultava molto utilizzata dai residenti del luogo e dalle centinaia di bagnanti che nei mesi estivi raggiungevano la baia su cui l’area di cui parliamo si affaccia.

La baia delle Fontanelle è uno dei luoghi del cuore degli abitanti di Lama. In passato, prima dello scempio edilizio tollerato dalle precedenti amministrazioni, in quel luogo giungevano delle piccole cascatelle di acqua sorgiva proveniente da chissà dove. Poi, negli anni ‘70, qualcuno decise di riempire la conca naturale con materiale di risulta per livellare il terreno e poter così costruire la strada che serviva alle strutture abitative nel frattempo sorte sulla costa.

Malgrado l’intervento dell’uomo, quella baia è un posto magico per i tanti bagnanti che la scelgono nei mesi estivi e per chi, come il sottoscritto, decide a volte di trascorrere qualche momento di serenità ammirando un panorama marino da cartolina.

A partire dal terreno di cui parliamo e fino a via Girasoli, l’area immediatamente a ridosso degli scogli rappresenta forse l’unica striscia di macchia mediterranea del Comune di Taranto ancora abbastanza integra.

Questo è avvenuto grazie al fatto che, fortunatamente, tale fascia costiera non è attraversata da alcuna strada carrabile e quindi non è stato possibile per i soliti incivili ridurla a discarica di inerti, cosi come è invece avvenuto in altre zone. Rimandiamo ad altro articolo per la descrizione del luogo da un punto di vista naturalistico https://www.inchiostroverde.it/2017/09/19/taranto-lama-sanvito-natura-salvare/.

l timore dei residenti del luogo e di chi ama quel posto è che vi sia un più ampio progetto di privatizzazione della baia che potrebbe cosi essere in parte sottratta alla libera fruizione. Corrono infatti voci di una possibile autorizzazione già parzialmente concessa allo sfruttamento da parte del privato di parte della scogliera che fa da contorno alla baia che prevederebbe la creazione di passerelle in legno e servizi a pagamento. Non abbiamo ancora notizie certe al riguardo, ma vi informeremo su eventuali novità o smentite da parte delle istituzioni.

Ci sentiamo di dire che il Comune ha perso un’altra occasione per valorizzare un’area stupenda abbandonata da decenni. Invece di creare servizi pubblici e di tutelare il patrimonio paesaggistico e naturale che fa il Comune? Autorizza ulteriori costruzioni (seppur trattasi di muretto a secco) e crea disagio a residenti e fruitori del luogo.

È infatti prevedibile che nei mesi estivi, vista la chiusura della stradina di collegamento tra via Quadriremi e via Mormore, si creerà lungo la baia, un vero e proprio vicolo cieco con conseguenti ingorghi e difficoltà di manovra per le auto dei bagnanti. In verità, nel confronto con i tecnici del Comune, è stata ipotizzata da parte di questi una soluzione alternativa e cioè la creazione di una stradina laterale al lotto recintato.

Tale strada però passerebbe sugli scogli e, essendo questi sottoposti a vincolo paesaggistico, non si potrebbero livellare ed asfaltare. Secondo i tecnici, la strada potrebbe però essere realizzata con materiali che manterrebbero integri gli scogli.Nel frattempo una scritta è comparsa su via Quadriremi, proprio in corrispondenza del terreno appena recintato : “PROGETTO MAFIA IL COMUNE RESPONSABILE” .

Sicuramente la mafia in questo caso non c’entra, ma la scritta rende l’idea dell’esasperazione di tanta gente che per un motivo o un altro percepisce una distanza dalle istituzioni locali, spesso assenti o sorde rispetto alle richieste dei cittadini che vedono i propri diritti spesso calpestati. Oggi una baia, ieri una pinetina, domani un inceneritore o chissà cosa ancora. Qualcuno dovrebbe forse riflettere sullo stato del paesaggio e dell’ambiente a Taranto e decidere che è forse giunta l’ora di autorizzare un po’ meno questo tipo di opere.

Giuseppe Aralla

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