Ilva ed Eni, De Giorgi (M5S) annuncia interrogazione al Mise

Raffineria-ENI-Taranto

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa del deputato M5S Rosalba De Giorgi.

Il 18 luglio scorso emissioni odorigene provenienti dalla Raffineria ENI resero a Taranto l’aria irrespirabile. In quella circostanza i fenomeni in questione furono “etichettati” dai vertici della stessa azienda come “episodici” aggiungendo che la causa era da ricercarsi in non meglio specificati inconvenienti tecnici e che avrebbero provveduto a fare in modo che una simile situazione non si sarebbe più verificata. La gravità di quella situazione (segnalatami da moltissimi miei concittadini) mi indusse a portare a conoscenza della Camera dei Deputati quanto accaduto a Taranto, il tutto nella speranza che qualcosa si sarebbe cominciato a muovere. Ed invece..

Oggi, 21 agosto, la storia si sta ripetendo: ancora una fortissima puzza di gas che ha ammorbato l’aria causando problemi di respirazione soprattutto ai soggetti più sensibili. Ma non solo. Secondo voci non confermate ci sarebbe stato anche uno sversamento di idrocarburi in mare, così come si parla degli ennesimi, inquietanti problemi agli impianti della Raffineria provocati, questa volta, dai fulmini e dai temporali che da alcuni giorni nelle ore pomeridiane si stanno abbattendo sul nostro territorio.

Non sono ancora a conoscenza delle giustificazioni che in questo caso saranno addotte dall’ENI, ma, ritenendo che dietro quanto accaduto non ci possano essere solo… eventi atmosferici, affermo sin d’ora che nell’imminenza della ripresa dell’attività delle Camere presenterò un’interrogazione al Ministro dello Sviluppo Economico sia per quanto riguarda l’ENI (è inammissibile che questa azienda creda di poter continuare a giustificare in modo disarmante episodi che mettono a rischio l’incolumità della cittadinanza), sia per quanto riguarda l’ILVA (chiederò l’abrogazione della norma che consente l’immunità penale ed amministrativa a chi attualmente gestisce l’attività produttiva e agli eventuali futuri acquirenti dell’industria siderurgica). Taranto e la sua gente hanno diritto di capire e di sapere quando potranno tornare a respirare.