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Ilva, Ciavarelli: anche i Militari della Guardia Costiera subiscono danni alla salute

Da delegato della Rappresentanza Militare Centrale (Co.Ce.R.) sento il dovere di esprimere alcune considerazione rispetto alle questioni ambientali che hanno coinvolto per l’ennesima volta la città di Taranto ieri 23 luglio ’18. A causa del forte Maestrale la città è stata invasa da una nube di minerale.

A Taranto, come è noto, vi è una fortissima presenza di cittadini militari. Molti questi non credono più agli impegni solenni assunti dai Governi per conciliare l’ambientalizzazione della città e la presenza dell’industria pesante. La credibilità è diminuita via via che si sono susseguite le leggi Salva Ilva. Taranto è una zona franca non vi è più un responsabile per le morti causate dall’industria. Quindi il militare e la sua famiglia, come tutti i cittadini di Taranto, rischia la vita, senza che vi sia un responsabile dei vari danni subiti alla salute.

Il caso della Guardia Costiera è ancora più paradossale. Da anni i Consigli di base, Intermedi e Centrale della Rappresentanza dei militari, attraverso delibere chiedono tutela per la salute e lo spostamento del personale impiegato nella Caserma sita nel porto industriale a pochi metri dalla movimentazione dei minerali in piena area SIN.

Nella scorsa legislatura è stata molto incisiva l’attività di un preciso movimento politico a tutela non solo dei cittadini in generale, ma in particolare dei militari della Guardia costiera. Oggi che vi sono Ministri della difesa, delle Infrastrutture e trasporti e del lavoro dello stesso movimento vi è molta aspettativa. Però non si riesce a comprendere perché l’azione volta a tutelare la salute è rimasta in stallo come per i Governi precedenti.

L’attività governativa non è più credibile. Ormai anche i bambini capiscono che non vi è più possibilità di ambientalizzazione. A Genova con la chiusura dell’area a caldo i militari e le famiglie, oltre la popolazione civile, hanno ripreso a respirare senza alcun danno per l’occupazione. Non si comprende qual è il timore. Il Co.Ce.R. negli ultimi anni ha fattivamente contribuito alla riduzione del personale militare di 30.000 colleghi senza danni per i posti di lavoro. Ciò a dimostrazione che quando vi è la volontà e la capacità di trovare soluzioni tra sindacati, Governo e cittadini tutto è possibile.

Inoltre a difesa del personale i vertici hanno dimostrato preoccupazione al punto da disporre che nelle giornate di “wind day” i militari della Guardia Costiera operino con dispositivi di protezione quasi come se ci si trovi su Marte.
Non ci si riesce a spiegare a chi giova il disastro sanitario e ambientale che si vive nella città. Per noi la tutela della salute del personale e delle rispettive famiglie e la sicurezza sul lavoro sono la priorità. Per il futuro non lasceremo nulla di intentato e sono sicuro che ciò avverrà con la condivisione dei nostri vertici, cosi come fino ad oggi è stato.

Antonello Ciavarelli delegato del Co.Ce.R. massimo organismo di rappresentanza dei militari (sindacale)

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