Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, all’attuale ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e a tutte le forze politiche di maggioranza e di opposizione.
Ai tempi dei Riva eravamo 14.500, a cui si aggiungevano i lavoratori delle ditte del’indotto. Si producevano 9 milioni di tonnellate di acciaio e si facevano tantissime ore di straordinario per carenza di personale. Quindi, a mio parere, le cose non quadrano. Chi fa un acquisto al ribasso non é un imprenditore ma un affarista spietato. Un imprenditore deve scommettere sulla città e sui suoi lavoratori, altrimenti che imprenditore è?
Solo uniti si potrà ottenere qualcosa. Cosi come l’imprenditore vuole ottenere il profitto, gli operai lavorano per realizzarsi ed i cittadini chiedono la tutela della salute. Non giova a nessuno vivere e lavorare male. Le colpe di questo disastro non sono dei lavoratori e dei cittadini e, da un certo punto di vista, neanche dell’impresa che pensa a fare solo profitto.
Le responsabilità sono della politica e del governo italiano che doveva controllare e far rispettare le leggi invece di fare altro. Si è aspettato che fosse la magistratura a dire al mondo intero che l’Ilva inquinava. Questa è una vergognosa sconfitta della politica italiana.
Dove erano le istituzioni e gli ispettori di Arpa Puglia quando venivano chiamati? Quanti ricatti e quante minacce abbiamo dovuto subire dal giorno in cui siamo stati assunti? Voi che vivete una vita agiata non potete minimamente comprendere i nostri sacrifici. Ho le prove di tutte le denunce che ho presentato dal 2001, da quando ricopro la carica di Rsu Uilm.
Provo rabbia e delusione. Ho sempre votato a sinistra, il PD che ci ha traditi, svenduti e pugnalati sia su più fronti: Ilva, pensioni, Articolo 18 e investimenti nelle politiche industriali. Ecco perché alle ultime elezioni, per protesta, molti di noi hanno scelto di votare il Movimento 5 Stelle. La sinistra dovrebbe tornare a fare politica dal basso per rappresentare il suo elettorato: i lavoratori.
Non dobbiamo essere noi ed i cittadini a pagare sempre le conseguenze dei danni provocati da altri. Non facciamoci scappare questo treno e costruiamo un’Ilva diversa perché si può fare acciaio con serietà. Facciamo in modo che in futuro si parli di Ilva e di Taranto positivamente e non come è accaduto negli ultimi 50 anni in termini di morte e malattia.
Noi non siamo e non ci sentiamo assassini. Abbiamo fatto del nostro meglio, in base a ciò che la legge ci permetteva. Non siamo più disposti ad accettare ricatti e un’Ilva a prescindere. Non commettiamo l’errore di chiudere o di ripetere gli stessi errori del passato. Il populismo e la propaganda (di sinistra, destra o M5S) non servono a nulla. Serve il coraggio di tutti. E’ arrivato il tempo di cambiare la storia.
Piero Vernile, operaio Ilva
Ancora importantissime novità da un punto di vista legislativo, questa volta è ufficiale senza cellulare…
Benito Mussolini in fuga con Claretta Petacci fu ucciso a Giulino di Mezzegra. A Dongo…
Scatta un nuovo allarme per i fumatori, è stato confermato un aumento entro la fine…
Scattato l'allarme, anche se te lo prescrivono sempre, questo farmaco per l'influenza non lo dovresti…
Amanti degli Horror giapponesi estremi non potete perdervi questo film borderline che si cela nel…
Ancora importanti importantissime novità se devi portare la tua auto dal meccanico, ora basta pagare…