“La vendita di un’azienda non può prescindere da un accordo con i lavoratori”. Lo afferma il presidente del Federacciai Antonio Gozzi in una intervista sulla vendita dell’Ilva. “Non esiste una compravendita di azienda senza un accordo sindacale. Mittal lo sa bene. E’ impensabile fare una cosa così importante come l’acquisizione di Ilva senza l’accordo con i lavoratori e le loro rappresentanze sindacali”, sottolinea Gozzi il quale dice di non essere scandalizzato dall’inserimento nel contratto di organici e discontinuità nel contratto. “Tra compratore e venditore ci possono essere. Il punto è che non basta scriverlo in un contratto perchè la cosa si avveri. La cessione di azienda la devi fare con il consenso dei lavoratori è un obbligo di legge, c’è una procedura specifica”, sottolinea ancora.
Nel trattempo è arrivato il via libera da parte dell’Antitrust Ue all’acquisizione di Ilva da parte di ArcelorMittal sotto condizione. L’ampio pacchetto di misure correttive include l’eliminazione del gruppo Marcegaglia dal consorzio di acquisto e numerose cessioni tra cui gli impianti di ArcelorMittal di Piombino, oltre a Liegi (Belgio), Dudelange (Lussemburgo), Skopje (Macedonia), Ostrava (Repubblica ceca) e Galati (Romania). Per Bruxelles la vendita ad ArcelorMittal di Ilva deve contribuire al risanamento ambientale di Taranto.
L’approvazione da parte dell’antitrust europea “costituisce uno step significativo nel processo di acquisizione di Ilva e rappresenta un passaggio fondamentale per il closing della transazione, che dovrebbe aver luogo il prima possibile”. Così in una nota ArceòlorMittal commenta il via libera dell’Europa all’acquisizione dell’Ilva. Il gruppo conferma inoltre che è disponibile, come chiede l’antitrust di Bruxelles, “ad alienare le attività in Italia (Piombino), Romania, Macedonia, Repubblica Ceca, Lussemburgo e Belgio, come annunciato lo scorso 13 aprile 2018”.
“Ora manca solo l’accordo sindacale e poi finalmente, dopo anni di crisi e problemi, Ilva potrà diventare un’acciaieria competitiva e all’avanguardia nella protezione dell’ambiente e delle persone. Non perdiamo questa occasione per Taranto e per l’Italia”, ha commentato, su Twitter, il ministro dello Sviluppo Carlo Calenda. (Ansa)
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