Smettila di vivere la vita di qualcun altro

Chi sono? Cosa ci sono venuto a fare su questo pianeta? Perché a volte la vita che conduco mi sembra non abbia un senso? Quante volte ciascuno di noi si è posto questa domanda?

E quante volte siamo riusciti a darci una risposta? La parola missione (o talento o chiamata) è tra tutte forse quella che suscita più interesse,  ma anche quella sulla quale si fa un sacco di confusione.

Per esempio siamo stati beatamente indottrinati, sin da piccoli, a credere che il talento sia qualcosa appannaggio di pochi eletti. E questa è una grande falsità. A volte penso che la confusione su questo tema possa essere generata dal fatto che esistono, al contrario di quel che si immagina, tantissime categorie di talenti:  alcuni usufruiscono di un veicolo di notorietà.

Pensate ai grandi musicisti, agli sportivi, agli atleti  e agli artisti il cui talento è forse più facilmente spendibile a livello mediatico, mentre altri riguardano il nostro modo di pensare, di sentire, di comportaci e dunque un’abilità mentale.

Tutti, nessuno escluso (sì anche tu che mi leggi) sono dotati di quel qualcosa che chiamiamo “talento”.

C’è una voce nell’Universo che ci sfida a ricordare il nostro scopo, la nostra ragione di essere qui e ora. Una voce che ci parla, sussurra, urla che l’esperienza di essere nel tempo e nello spazio ha un significato. Questa voce appartiene all’ispirazione.

L’ispirazione nella nostra connessione con il Tutto, non è una forza misteriosa indipendente da noi, ma può essere coltivata e può avere un ruolo dirompente nella nostra vita. Il problema è che fin da bambini siamo stati educati a credere esclusivamente a una realtà fenomenica, dove l’ego è dominante e l’ispirazione trascurata. (Wayne Walter Dyer)

l’ispirazione si fa sentire, vi assicuro, in ognuno di noi seguendo modalità diverse e inaspettate. E’ quel qualcosa che somiglia al sesto senso, a quel nostro replicare istintivamente agli eventi magari anche solo dicendo “non so neanche io perché’, ma qualcosa mi dice che devo fare così”.

 C’è che OGNUNO di noi ha un desiderio innato di cercare il nostro sé ispirato, quel qualcosa da riconoscere e poi tradurre in azione.

Ma cosa vuol dire Ispirazione? Ispirazione vuol dire essere nello “spirito”.

Eh? Che vuol dire?

Partiamo dalle basi:

  • la parola Spirito dal latino spiritus letteralmente: “soffio”, “respiro”, “alito” ( che, guarda caso è la stessa radice di “Anima”  dal greco “ánemos”, vento, soffio) è esattamente quello che ci differenzia da un corpo morto ovvero il soffio della nostra vita.
 Quando siamo nello Spirito siamo totalmente connessi alla nostra Sorgente e con un chiaro scopo:
  • ci sentiamo creativi e con il serbatoio pieno di energia straordinaria;
  • siamo sempre più lontani dal giudizio, tanto verso gli altri quanto verso noi stessi;
  • diventiamo comprensivi e acritici nei confronti di comportamenti che in momenti non ispirati appaiono invece frustranti.
  • L’essere nello spirito non si limita al lavoro o alle occupazioni della vita quotidiana. E’ possibile sentire la voce dell’Ispirazione anche quando non facciamo nulla di finalizzato.  Perché? Perché è molto diverso dall’essere motivati.

Vedete, qui c’è veramente la chiave di tutto.  Quando si parla di scoperta del talento, missione o come volete chiamarla, i manuali sembrano sprecarsi sull’argomento: fate una prova, andate in libreria e nella sezione crescita personale vi cadranno addosso  testi che vi vendono come diventare la tua miglior versione, il leader di te stesso et similia. Il collante tra tutti è sempre lo stesso: la motivazione (e questa, con la scoperta della tua missione c’entra molto poco credimi).

Perchè?

  • Se motivazione significa cogliere un’idea e tradurla in un risultato accettabile, l’ispirazione è l’esatto contrario. 

 Quando l’ispirazione ci prende, un’idea si è impadronita di noi  e questa idea viene dalla realtà invisibile dello spirito. Qualcosa che sembra venire da lontano, da un posto abitato da una forza molto più grande del nostro ego e di tutte le sue illusioni.  

Lo sapeva molto bene Wolfang Amadeus Mozart, genio precoce della musica classica che osservò: “quando sono completamente me stesso,  completamente solo e di buon umore (per esesempio quando viaggio in carrozza  o passeggio dopo un buon pasto) è in quel momento che le mie idee fluiscono abbondanti, più fluide. Da dove e come arrivino io non lo so né posso costringerle”. 

La stessa forza scorre in te che mi leggi e in me in questo preciso istante.

Ma come si fa a riconoscere questi momenti ispirati?

Come faccio a conoscere la mia chiamata?

La risposta potrebbe non piacerti abituati come siamo a confezionare problemi con la pretesa della soluzione facile, comoda confortevole:

riconoscere la “chiamata” è simile ad un volo in caduta libera. Non sai come andra’. Non puoi saperlo, ma una forza più grande di te ti sprona a fare quel salto che ti provoca terrore… il terrore di riconoscere che quella che stai vivendo non è la vita che desideri. 

Ecco qui un estratto del mio intervento sul tema che ho tenuto lo scorso dicembre durante un evento nazionale a Peschiera del garda.

Non sei tu ad avere una missione o un obiettivo. Sono loro che hanno te.

Il momento esatto in cui si è spalancata questa consapevolezza nella mia vita, lo ricordo fin troppo bene: da una parte mi mancava le terra sotto i piedi, dall’altra sentivo che proprio quella terra era tutto quello che avevo per assolvere il mio compito terreno.

Che tu ci creda o no, quando conosci la tua missione ti viene incontro una ciurma di aiutanti. Molti di loro diventano seguaci, interpreti di un messaggio comune.

Se ti senti perso, preoccupato, ansioso, spaventato… vai con i piedi per Terra e ricentrati. Affonda le tue radici per sentirle espandersi nei visceri della terra così che mai ti manchi stabilità e nutrimento.

Ancorato cosi al cuore della Terra, non dimenticare di alzare gli occhi al Cielo.

Non sia mai che ti manchi il ricordo amorevole della luce da cui provieni e a cui sempre tenderai.

Sei una stella, ricordati di splendere.

Nei prossimi articoli ti parlerò di come vincere concretamente la paura di non avere un talento e una vocazione che dia senso alla tua vita e per di più ti racconto cosa succede se ignori la tua chiamata!

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Floriana Maraglino è una Life & Business Coach, Trainer aziendale e Insegnante certificatoHeal Your Life®.
Appassionata di mente umana e fisica quantistica è anche libera ricercatrice di medicina quantica.
Lavora per aziende e privati, tiene conferenze, seminari e corsi individuali, sessioni di coaching personalizzate e di gruppo. E’ ideatrice del metodo TalentiAMO e organizza percorsi di guida e sostegno sui disturbi alimentari, lavorando in equipe con psicologi e nutrizionisti.