Ilva, l’Italia e Taranto al voto in un articolo del New York Times

TARANTO – L’Italia alla vigilia del voto raccontata dal New York Times. E’ la penna di  Peter S. Goodman a tracciare il desolante ritratto di un popolo sull’orlo della depressione. A prevalere è lo scoramento dei cittadini al cospetto di una ripresa economica – sbandierata da fonti governative -che stenta a manifestarsi nella vita di tutti i giorni.

“Le prospettive del paese sono migliorate negli ultimi anni – si legge nell’articolo – ma non abbastanza da sollevare significativamente le fortune dei cittadini. Molte aziende stanno crescendo senza assumere. I posti di lavoro creati sono in gran parte temporanei e part-time”.

“La percezione generale è in realtà molto cupa – spiega  Nicola Borri, professore di Finanza presso l’università Luiss di Roma – la recessione è stata particolarmente negativa. Molte persone hanno perso il lavoro. Un sacco di persone hanno perso i loro risparmi. “

Il clima che si respira nel Paese sta gonfiando le vele  dei “partiti anti-establishment che stanno attirando il sostegno delle persone in difficoltà, specialmente il movimento populista Cinque Stelle,  in testa in molti sondaggi”. Goodman concentra la sua attenzione sulla Puglia e in particolare su Taranto, dove ha fatto tappa per ascoltare le voci di chi vive il dramma di una città fiaccata dalla crisi e dall’inquinamento.

Ecco cosa si legge nell’articolo pubblicato ieri sul sito del New York Times. 

“Nel quartiere  Tamburi, una griglia di appartamenti in blocchi di cemento fatiscenti, con il bucato fluttuante dai loro balconi, gli abitanti si sono abituati a guardare i giovani che si allontanano.  “Qui non ci sono più posti di lavoro”, dice Ignazio D’Andria, proprietario di un bar locale.

Il signor D’Andria non ha intenzione di votare. “Ho provato la sinistra”, ha detto. “Ho provato la destra. Le nostre vite non sono cambiate”. In piedi accanto al bar, Alessio Peretto fa una smorfia davanti a questo atteggiamento. Lavora nello stabilimento  Ilva e sostiene M5S per la proposta avanzata dal movimento di realizzare una nuova economia incentrata sull’energia verde. “Date loro una possibilità”, dice.

(…) La terra è avvelenata, le persone sono malate e ora anche i posti di lavoro sono in pericolo. Per loro, i politici sembrano mosche che cadono su un cadavere. Due uomini più anziani poggiati al muro, sollevano bottiglie di birra dopo una giornata passata a tagliare lastre di marmo in un vicino cimitero.

“Nel cimitero, è lì che troviamo lavoro”, dice Antonio Caniello, 69 anni. “La morte è l’unica cosa certa”.

Leggi qui l’articolo integrale in lingua inglese: https://www.nytimes.com/2018/02/27/business/italy-economy-election.html

About the Author

Alessandra Congedo
Direttore responsabile - Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università del Salento con una tesi di laurea dal titolo “Effetti della comunicazione deterministica nella dicotomia industria/ambiente”, incentrata sulla questione ambientale tarantina. Ha collaborato con il TarantOggi, Voce del Popolo, Nota Bene, Radio Cittadella (SegnoUrbano On Air), Corriere del Mezzogiorno, Manifesto. Ha curato l’ufficio stampa del WWF Taranto per il progetto “Ecomuseo del mar Piccolo”. Il 21 novembre 2013 è stata premiata nella categoria “Giornalismo” nell’ambito della Rassegna Azzurro Salentino. Ha partecipato a "Fumo negli occhi", documentario sull'Ilva e sull'inchiesta "Ambiente Svenduto".