Sabato 27 gennaio alle ore 10, presso la sala convegni “Sant’Antonio” di Taranto si terrà un convegno pubblico dal titolo “Ilva: prima di tutto c’è la salute. Salute, ambiente e lavoro. Rottura insanabile?”.
All’incontro parteciperanno Francesco Rizzo – coordinatore provinciale USB Taranto – RSU Ilva, Michele Emiliano – presidente della Regione Puglia, Rinaldo Melucci – sindaco di Taranto, Gabriele Buttinelli – ricercatore ISPRA Usb, Alessandro Marescotti – Peacelink, Sergio Bellavita – Esecutivo Usb nazionale lavoro privato, Pierpaolo Leonardi – esecutivo Usb confederazione nazionale.
“Di acciaio si muore, ormai lo sappiamo – afferma Rizzo – la tragica rendicontazione degli effetti sulla popolazione tarantina e sui lavoratori Ilva, dei veleni che l’acciaieria produce da decenni, impone a tutti noi al rapporto con la fabbrica dopo la disastrosa privatizzazione che ha consegnato profitti da capogiro alla voracità del capitale privato, scaricando sul pubblico costi sociali ed ambientali inaccettabili. Il ritorno nelle mani private di Ilva non garantisce un’adeguata ambientalizzazione, ma prelude ad un nuovo saccheggio dello stabilimento e della città, a partire dagli oltre 4.000 licenziamenti preannunciati”.
Taranto e i tarantini rischiano di subire un nuovo drammatico ricatto: lavoro o salute, spiegano da USB.
“Impedire il ricatto si può e si deve – va avanti Rizzo – per questo abbiamo sostenuto il ricorso presentato dalla Regione Puglia e dal Comune di Taranto contro il DPCM che ha approvato il piano ambientale ArcelorMittal. Non ci fermeremo finché alla città e ai lavoratori non sarà restituito ciò che è stato scippato in questi decenni: il diritto ad un presente e ad un futuro senza veleni”.
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