Genova – «Lottiamo per difendere l’accordo di programma su Genova, con Taranto che ci alimenta. Ma se Taranto dovesse chiudere, Genova deve difendere i suoi posti di lavoro e può andare avanti da sola». Lo ha detto Bruno Manganaro, segretario provinciale Fiom Genova, commentando l’incertezza sulla vertenza Ilva, alla luce del ricorso al Tar sul piano ambientale, presentato da Regione Puglia e Comune di Taranto. E’ quanto riporta il giornale ligure “Secolo XIX”.
Entrando nel merito delle dichiarazioni rilasciate dal sindaco di Taranto Rinaldo Melucci che, per superare l’empasse del ricorso al Tar sul piano ambientale, chiede garanzie da fissare «nella forma dell’accordo di programma, alla stregua di quanto realizzato a Genova in passato», Manganaro ha commentato: «Credo che si utilizzi la stessa parola per dire cose diverse: l’accordo di programma per Genova prevede concessioni demaniali, fa parte di una legge dello Stato che è la Finanziaria, c’è uno «scambio» tra lavoro e ambiente e hanno firmato in tanti. Per quanto riguarda la Puglia, Taranto deve decidere prima di tutto se vuole lo stabilimento, se vuole quel lavoro: perché se la scelta è un’altra, bisogna dirlo e credo che Genova debba fare un’altra strada».
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