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Ilva: l’Accordo di Programma per Taranto che spiazza tutti

TARANTO – Siamo riusciti ad ottenere in esclusiva una bozza dell’accordo strappato da Comune di Taranto e Regione Puglia al tavolo con il Governo che rappresenterebbe un vero e proprio colpo di scena. Ve ne proponiamo qualche stralcio in attesa della versione definitiva.

Ministero dell’ambiente
Ministero dei trasporti
Ministero attività produttive
Regione Puglia
Provincia di Taranto
Comune di Taranto
Associazione industriali della provincia di Taranto
Organizzazioni sindacali dei lavoratori

Scopi generali dell’accordo
1- con la conclusione e l’esecuzione dell’accordo, le parti stipulanti intendono perseguire i seguenti scopi fondamentali:
a) la definitiva chiusura delle lavorazioni del ciclo integrale del Polo di TARANTO alla scadenza dei nove mesi a far data dall’ultimo degli adempimenti relativi alla nuova disciplina urbanistica ed ambientale ed ai nuovi regimi concessi vivi delle aree di cui all’accordo;
b) la razionalizzazione e la valorizzazione delle aree che, in conseguenza di tale superamento, rientreranno nella disponibilità dell’Autorità portuale e di altri enti, o saranno acquisite dagli stessi, previa loro bonifica e risanamento ai sensi di legge;
c) il riassetto, la razionalizzazione, il consolidamento e l’ampliamento delle lavorazioni siderurgiche non a ciclo integrale sulle aree residue del polo siderurgico di Taranto nel rispetto dei nuovi standard di compatibilità ambientale;
d) la tutela, nella fase transitoria ed a regime, dei livelli occupazionali e reddituali dei lavoratori;
e) la realizzazione di nuove infrastrutture e servizi per la cittadinanza, nel quadro delle azioni finalizzate al miglioramento della qualità della vita urbana nella zona del ponente tarantino;
f) il potenziamento e lo sviluppo delle attività portuali ed aeroportuali, anche in vista della creazione di nuovi posti di lavoro attraverso lo sviluppo di attività compatibili con gli standard ambientali.

Una svolta per Taranto: finalmente chiusura dell’area a caldo di Ilva, bonifiche, valorizzazione dei quartieri più vicini all’area industriale, riconversione di aree demaniali e portuali e, soprattutto, mantenimento dei livelli occupazionali. Il sogno degli ambientalisti tarantini sembra finalmente vicino alla realizzazione. Lì dove non si era arrivati con l’azione della Magistratura e con le tante proteste dei cittadini, è invece arrivata l’azione degli Enti locali, Comune e Regione, che sono riusciti a strappare un impegno da parte di governo, investitori e sindacati di collaborare affinché si possa chiudere un cinquantennio di invasiva presenza industriale nel nostro territorio. Taranto volta pagina definitivamente e di questo dobbiamo ringraziare amministratori locali e governo nazionale che hanno colto il disagio di una città intera costretta a subire inquinamento e degrado in cambio di occupazione.

Ci piacerebbe che davvero questo fosse il risultato ottenuto al tavolo delle trattative con il governo. Purtroppo la nostra è solo una provocazione fatta proponendovi una piccola parte dell’accordo di programma che portò alla chiusura dell’area a caldo di Cornigliano-Genova, (http://www.percornigliano.it/archivio-documenti/) sostituendo il nome Taranto a quello della città ligure.  Due città con un pezzo di storia industriale in comune, Genova e Taranto, ma con due modi diversi di affrontare i loro problemi ambientali e sanitari. Ci sarebbe da dire tanto altro, ma lasciamo le considerazioni del caso ai  nostri lettori che sicuramente ci perdoneranno questo tentativo (a fine di bene) di fake news .

Giuseppe Aralla

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