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Dagli scippi alle aggressioni: tutti i rischi che corrono le donne al volante

Donne in auto, il pericolo è in agguato. Non sono sicure neanche in auto. Nella settimana dedicata alla violenza sulle donne, i dati che emergono sulle strade italiane non sono confortanti. Sempre più esponenti del gentil sesso sono vittime di episodi di violenza quando si trovano al volante. Prede innocue per il malvivente di turno, pronto a mettere a segno un colpo facile e sicuro, ma anche oggetto di soprusi e violenze verbali nella giungla del traffico urbano.

Tra gli episodi che le vedono protagoniste, quello più frequente è lo scippo della borsa quando si guida. Per ovviare a questo problema, arriva il lucchetto antifurto, un moschettone che consente di attaccare, in maniera rapida e sicura, la borsetta alla vettura impedendo il furto con strappo dell’oggetto di valore.

Non solo scippi ma anche vere e proprie violenze, che possono verificarsi soprattutto quando le donne si trovano in auto da sole. Per difendersi dall’improvviso attacco di un malintenzionato, è utile avere con sé un comune spray al peperoncino per neutralizzare l’aggressore.

Nei luoghi, poi, dove il fenomeno delle rapine e dei furti d’auto è più diffuso, alcune donne sono corse ai ripari montando sulla propria auto un sistema antirapina con allarme, blocco dell’asse dello sterzo e dell’avviamento del motore che riconosce solo il proprietario del veicolo e che, in caso di sottrazione impropria, blocca il motore della vettura.

Tra i dispositivi tecnologici impiegati a bordo dell’auto vale la pena segnalare la telecamera che permette un’assistenza audio-video, una sorta di testimone a bordo che registra immagini utili a dimostrare eventuali responsabilità anche in caso di incidente.

Furti, rapine e soprusi ma anche trappole dalle quali, è bene, tenersi alla larga. Il lancio di pietre sui fanalini posteriori, un centauro che finge un incidente scagliandosi contro l’auto della vittima, pretesti – insomma – per far arrestare la marcia del veicolo e costringere l’automobilista a scendere dall’auto in modo da poter innescare la truffa.

L’ultima trovata? Un seggiolino con sopra una coperta e un fantoccio a ridosso del ciglio stradale pronto ad intenerire l’ignara automobilista che finisce così per diventare vittima dell’ordinaria follia dei suoi aggressori.

A cura di Fabiana Di Cuia, laureata con lode in Scienze della Comunicazione  – Giornalista – Insegnante ed istruttore di scuola guida Autoscuola 2000 Di Cuia, via Calamandrei, 12 (Taranto)

Fabiana Di Cuia

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