Ilva, Bonelli: “Bene l’intervento dell’antitrust europeo ma l’emergenza ambientale continua”

Uscita del gruppo Marcegaglia dalla cordata formata con ArcelorMittal per rilevare l’Ilva di Taranto e la cessione dell’impianto di Piombino da parte della stessa ArcelorMittal: queste le richieste che, secondo quanto appreso dall’ANSA, l’antitrust europeo avrebbe avanzato per superare le preoccupazioni che l’operazione Ilva ha sollevato sul fronte della concorrenza. La Commissione Ue, che lo scorso 8 novembre ha aperto un’indagine approfondita sull’operazione, non ha voluto commentare le indiscrezioni raccolte.
“Meno male che esiste l’Europa e da ambientalisti ne siamo soddisfatti perché, nella vicenda Ilva,  avevamo detto e scritto che l’acquisizione da parte di Arcelor Mittal e di Marcegaglia violava la direttiva europea antitrust e le norme ambientali a garanzia della salute. Purtroppo anche oggi ai bambini del quartiere Tamburi e’ stato impedito di andare a scuola a causa dell’inquinamento procurato dal Wind days”. Così in una nota il coordinatore nazionale dei Verdi Angelo Bonelli, che prosegue: “Sono 5 anni che i cittadini attendono interventi per eliminare l’inquinamento e ora con il Piano ambientale di Arcelor Mittal si chiede ai cittadini di aspettare altri 5 anni con tutti i danni che ne conseguiranno sulla salute dei cittadini e sull’ambiente. Ci sono diritti costituzionalmente garantiti – conclude Bonelli – che a Taranto sono stati soppressi: salute, lavoro e anche l’art. 3 della costituzione, considerato che al management che acquista Ilva e’ stata garantita immunità penale in caso di violazione della legislazione ambientale e sanitaria”.