Tra Ilva ed Eni, comitato “Verità per Taranto”: siamo stanchi di subire

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del comitato Verità per Taranto a firma di Ada Le Noci e Fabio Millarte.

Segnali di fumo, che non annunciano nulla di buono. Taranto ancora una volta paga a causa di una industrializzazione selvaggia , che vede protagoniste tutte le aree prospicienti la costa Nord. Fumi dalle torce ENI in questi giorni, mentre la città si interroga sui parchi minerari dell’Ilva di Taranto e dell’ultimo spaventoso Wind Day.

Veleni su veleni in città e provincia che a fasi alterne rubano la scena. Qualche giorno fa lo scandaloso annuncio: Tempa Rossa non più stoccaggio ma raffinazione. Quindi si trasforma in realtà la nostra previsione che di fatto, anche se a giorni alterni, sarà un raddoppio di produzione da parte della raffineria. Eppure quando ancora Total non aveva piantato le tende , c’era qualcuno dalla Basilicata che ci metteva in guardia: il petrolio di Tempa Rossa sarà raffinato a Taranto.

A chi dobbiamo dire grazie per questa nuova ferita? Alla Total o ai parlamentari tarantini che ancora una volta hanno negato a Taranto la possibilità di una riconversione economica in cambio di una manciata di posti di lavoro. Dall’ultima ispezione Arpa risulterebbe che nello stabilimento ENI di  Taranto ci sono sversamenti dai serbatoi, che le acque meteoriche finiscono in falda. Come a dire Veleni in cielo e in terra. Intanto in ENI arriva anche l’alternanza scuola lavoro per costruire la vecchia storia del ricatto occupazionale con le nuove generazioni. ENI quale modello di industrializzazione vuole insegnare alle nuove generazioni?

Senza dubbi quello della colonizzazione dei territori con distruzione sistemica a fronte del profitto. Il comitato Verità Per Taranto chiede a questa amministrazione se questa città merita ancora fumi e veleni, polveri e malattie, un disastro sanitario che si associa ad un disagio sociale dovuto alla disoccupazione e che la grande industria non ha saputo arginare. Noi vogliamo risposte a breve tempo e asseriamo con totale serenità che dove c’è cultura c’é lavoro e c’è salute. Taranto è stanca di subire.