TARANTO – Ha perso la pazienza il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda nel corso del Question Time tenuto oggi alla Camera dei Deputati sulla vertenza Ilva in merito alle ripercussioni occupazionali ed economiche che la trattativa di vendita a Am InvestCo Italy potrebbe comportare per i lavoratori.
A scatenare la sua reazione è stato soprattutto l’intervento di Stefano Fassina (Possibile), non soddisfatto della risposta del ministro all’interrogazione dell’on. Luca Pastorino (Possibile).
«Siamo consapevoli delle difficoltà della vicenda – aveva detto Fassina – noi non facciamo campagna elettorale, ma la campagna elettorale non la deve fare nemmeno il Governo. State facendo un gioco delle parti vergognoso sulla pelle di 15.000 lavoratori e di un’intera città. Lei deve dirci quali iniziative intende mettere in campo se Arcelor Mittal dovesse confermare il piano sottoscritto coi commissari dell’Ilva. Questo è il punto».
L’ex deputato Dem ha insinuato dubbi sul comportamento del ministro e del governo: erano già a conoscenza delle condizioni poste (su esuberi e perdita di diritti acquisiti per i lavoratori) da Am InvestCo Italy nel documento presentato alla vigilia dell’incontro del 9 ottobre con le organizzazioni sindacali e che ha spinto Calenda a rimandare l’avvio del tavolo a data da destinarsi? Fassina si è soffermato in particolare su questo passaggio del documento di Am InvestCo Italy: “Non vi sarà continuità rispetto al rapporto di lavoro intrattenuto dai dipendenti con la società neanche in relazione al trattamento economico ed aziendale”. Non è un’ipotesi, è un indicativo futuro, una certezza”.
Calenda, adirato, ha lasciato il suo posto ed ha preso la via d’uscita dall’aula continuando a battibeccare con Fassina. Prontamente richiamato dal vice presidente di turno della Camera è tornato nei banchi del Governo per rispondere all’interrogazione successiva. Anche l’on. Donatella Duranti (Articolo 1 – Mdp) si è detta insoddisfatta delle dichiarazioni del ministro: “Lei ci ha detto cose che sapevamo già”. E, in effetti, Calenda, durante i suoi interventi, si è limitato a ripercorrere le tappe della vicenda già note, rassicurando ancora una volta sul fatto che nessun lavoratore sarà licenziato e che l’offerta presentata a giugno da Am InvestCo Italy era indubbiamente la migliore. Sugli sviluppi della vicenda non ha offerto alcuna novità.
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