Annullato il tavolo sull’Ilva. Secondo quanto riferiscono fonti sindacali, il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, avrebbe detto ad Arcelor Mittal che “non è accettabile aprire il tavolo senza garantire le condizioni salariali e contrattuali dei lavoratori”. Pertanto “il tavolo è annullato”.
Questo il primo commento del sindaco di Taranto Rinaldo Melucci: “Ringrazio il ministro Calenda per aver aperto un costruttivo canale di dialogo con l’amministrazione in giorni così delicati. La città e i sindacati d’ora in poi devono essere ascoltati. Abbiamo messo in moto una rete unita che porta avanti istanze comuni. Taranto se ascoltata può essere un’opportunità”
LANDINI: BENE LA SOSPENSIONE DEL TAVOLO
Bene la sospensione del tavolo sull’Ilva deciso dal governo ma “deve riguardare tutti gli altri temi”. Questa la posizione espressa da Maurizio Landini, presente all’incontro al ministero dello Sviluppo economico come segretario confederale Cgil. Secondo l’ex leader Fiom la possibilità di arrivare a un accordo con Am Investco è legata al fatto che l’azienda sia “disponibile a cambiare tutto”; in questo quadro c’è bisogno che “il governo faccia la sua parte”. Landini ha ipotizzato una riflessione sul “ruolo di Casa Depositi e Presiti e di altre forme che il governo può garantire dentro l’assetto societario che viene definito”.
“Il problema non è solo garantire salari e diritti dei lavoratori dell’Ilva – ha spiegato – ma tutta l’occupazione dell’indotto. Bisogna entrare nel merito del piano industriale degli investimenti, perché pensare che esistano esuberi vuol dire ridurre la capacità produttiva dell’Ilva”. “Si sta discutendo del futuro industriale dell’Italia – ha concluso Landini – è evidente che la partita vada giocata con chiarezza: anche la presidenza del Consiglio deve fare la sua parte”.
ARTICOLO 1 – MDP: IL GOVERNO RINVIA AL 18 OTTOBRE
“Mentre a Taranto si consuma il più grande dramma lavorativo dell’ultimo decennio il Governo rinvia al 18 ottobre qualsiasi comunicazione volta a chiarire la questione esuberi – si legge in una nota di Ernesto Abaterusso, presidente del Gruppo consiliare di Articolo 1 – MDP (Regione Puglia) – confermiamo la volontà di richiedere con urgenza un Consiglio regionale monotematico per far sentire la voce di migliaia di operai in attesa di sapere del loro futuro. La tutela dei diritti dei lavoratori appare ancora una volta subordinata agli interessi imprenditoriali. Noi non ci stiamo e faremo sentire la nostra voce”.
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