“La Commissione conferma che l’acquisizione da parte di AncelorMittal sarà oggetto di una indagine, visto che con l’ILVA arriverà a possedere un terzo del mercato europeo – dice D’Amato – Vedremo come andranno le indagini. Bruxelles, in risposta alla nostra lettera, ribadisce l’impegno a garantire il rispetto delle norme Ue in materia ambientale, dentro e fuori l’area oggetto dell’acquisto, dunque l’attuazione delle opere di ripristino e bonifica”.
“Certo, tali impegni non ci bastano – conclude D’Amato – L’operazione AncelorMittal non risolverà i problemi di Taranto. L’unica soluzione è la chiusura dello stabilimento, la riqualificazione professionale e il ricollocamento dei lavoratori dell’impianto e la riconversione produttiva del territorio. Gli operai Ilva, opportunamente riqualificati, potrebbero lavorare proprio nelle opere di bonifica. E in questo quadro di rilancio delle variegate potenzialità del territorio si aprirebbero nuove opportunità per l’occupazione e per uno sviluppo sostenibile della realtà tarantina. E’ su questo piano che lavoriamo da anni e continueremo a farlo. L’Ue potrebbe essere d’aiuto, se solo aprisse gli occhi invece di stare a guardare gli strampalati e inutili tentativi di salvataggio dell’ILVA”.
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