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Ciclovia della Magna Grecia: ecco l’appello per includere anche Taranto nel percorso

TARANTO “Riteniamo che sia un’assoluta priorità prevedere l’estensione della Ciclovia fino a Taranto, che fu una delle capitali della Magna Grecia, sede dell’importante Museo Nazionale Archeologico (MARTA), nonché città afflitta da problematiche ambientali per cui lo Stato negli ultimi anni ha inteso intervenire in maniera più diretta”. E’ l’appello lanciato da Giuseppe Dimunno, coordinatore FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) Apulo Lucano, in una lettera rivolta al sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, al Commissario straordinario per le bonifiche Vera Corbelli, al ministro dei Trasporti Graziano Delrio, al ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini e all’assessore regionale ai Traporti Antonio Nunziante. Di seguito il testo integrale.

In data 9 agosto 2017 è stato sottoscritto il protocollo di intesa con MIT e MIBACT per l’inserimento della Ciclovia della Magna Grecia nel Sistema Nazionale delle Ciclovie Turistiche. Nella nota ufficiale del MIT si legge: “LA CICLOVIA DELLA MAGNA GRECIA ha una estensione di circa 1.000 km ed abbraccia i territori delle Regioni Basilicata, Calabria e Sicilia. Sarà da realizzarsi prevalentemente sulle strade di servizio che corrono partendo da Metaponto, sino alla Città di Reggio Calabria, per poi risalire sulla dorsale Tirrenica giungendo in Basilicata nella città di Maratea, interessando in particolare il tratto 1 della rete Bicitalia e collegandosi a Reggio Calabria anche al tratto 11 della stessa Rete “Ciclovia degli Appennini”, proseguendo quindi in Sicilia il tratto siciliano si muove lungo l’itinerario di EuroVelo 7 da Messina si collega con Catania, con Siracusa e Pachino, per poi concludersi a Pozzallo.

Il percorso risponde ai requisiti di intermodalità con altri sistemi di trasporto, in particolare con il sistema ferroviario e marittimo, interconnessione con altri itinerari cicloturistici, valorizzazione del patrimonio storico artistico e naturalistico, valorizzazione del patrimonio agricolo, enogastronomico e delle tradizioni popolari, sviluppo di ricettività turistica ecosostenibile, generazione di occupazione a partire dalle aree interne.

Riteniamo che sia un’assoluta priorità prevedere l’estensione di tale Ciclovia fino a Taranto, che fu una delle capitali della Magna Grecia, sede dell’importante Museo Nazionale Archeologico (MARTA), nonché città afflitta da problematiche ambientali per cui lo Stato negli ultimi anni ha inteso intervenire in maniera più diretta. Come FIAB Onlus, in qualità di promotori del progetto di rete ciclabile nazionale Bicitalia, abbiamo da tempo rilevato il tratto pugliese che dal confine lucano nei pressi di Metaponto (Bernalda) conduce sino a Taranto.

Esso interessa gli itinerari Bicitalia 14 e Bicitalia 3. Quest’ultima, in particolare, coincide con l’itinerario EuroVelo 5 Via Romea Francigena, che riprende il cammino della Via Appia Antica (vedasi Hub Geoculturale del MiBACT: http://appia.beniculturali.it/appia/) ripercorso due anni fa dal giornalista Paolo Rumiz e dalla bicistaffetta nazionale FIAB. Il percorso dello sviluppo complessivo di 90/100 km è coerente con gli standard Bicitalia/EuroVelo nonché con la recente direttiva del MIT sulla realizzazione delle ciclovie turistiche, e si compone di due parti.

– Da Metaponto a Palagiano si prevede uno scenario già pedalabile che sfrutta vecchi tratturi (i Regi Tratturi Palagiano-Bradano, Pineto e Tarantino) oggi riutilizzati come strade locali e provinciali asfaltate a basso o nullo traffico ed uno scenario di progetto che preveda la realizzazione di una via verde ciclopedonale su strade forestali (Riserva Statale Consorzio di Tara e Stornara gestito dalla Provincia di Taranto, nei pressi della foce del Bradano interessa il territorio di Bernalda) ed in affiancamento alla ferrovia ionica, intervento che si potrà pianificare con il previsto raddoppio del binario Taranto-Metaponto. In totale si tratta di circa 40 per il tratto di progetto e di 50 km per quello pedalabile.

– L’unica viabilità disponibile per l’ingresso a Taranto, non potendosi proseguire sulla costa per la presenza della raffineria e del porto industriale, è costituita dalla strada statale 7 Via Appia, di cui bisogna percorrere 7 km: di questi 2 km sono già pedalabili perché su strada interna con limite 30 km/h nei pressi dei parcheggi e dei cancelli dell’ILVA, i quali proseguono su una strada locale senza traffico che sbocca nuovamente nella statale; per i restanti 5 km, da percorrere interamente sulla SS7, è necessario realizzare una pista ciclopedonale bidirezionale sul lato ovest della carreggiata sufficientemente larga a tal scopo.

La parte finale dal termine della SS7 dopo il cavalcavia Cristoforo Colombo nei pressi della rotonda della stazione di Taranto attraverso il ponte di Via Napoli fino al borgo antico è di circa 300 metri, anch’essi da realizzare come pista ciclabile. In totale si tratta di 8 km. Una volta nel centro di Taranto l’altro intervento riguarda il recupero della ex ferrovia ‘Circummarpiccolo’, di cui una parte è stata già ceduta dal demanio nel 2016 al Comune di San Giorgio Ionico.

La Ciclovia della Magna Grecia, quindi, dovrebbe descrivere un anello di 30 km intorno ai due mari, entrando nel quartiere Tamburi, dov’è possibile ammirare i resti dell’acquedotto romano, attraverso il Parco del Galeso recuperando parti del vecchio tratturo tarantino (di proprietà ANAS) per poi circumnavigare il Mar Piccolo fino all’Oasi WWF Palude La Vela. Di qui, il giro dei due mari si completa attraverso l’arsenale militare, i giardini Peripato, il MARTA fino al prezioso ponte girevolo con affaccio sul castello aragonese.

Tale itinerario urbano è fondamentale, inoltre, per completare il corridoio del cammino della Via Appia Antica e dell’itinerario ciclabile EuroVelo 5 da Taranto fino alla successiva tappa di Grottaglie in direzione di Brindisi. Gli itinerari delle ciclovie turistiche sopra indicate si prestano anche a svolgere il ruolo di cardo e decumano per lo sviluppo di un biciplan, un piano urbano della mobilità sostenibile e ciclistica, che a nostro avviso potrebbe essere un’occasione di sviluppo sostenibile per l’intero territorio di Taranto. Restiamo a disposizione anche per la progettazione di uno studio di fattibilità con la partecipazione di tutti i soggetti interessati.

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