L’Estate dei social network: quando il divertimento si vede ma non si tocca

dipendenza social

Agosto: fiamme di calura fuori e dentro. Tempo di vacanza, divertimento e pelle dorata al sapore di salsedine. Ma chi lo ha detto? Sarà che i must have o i must be non li ho mai sentiti veramente miei, ma quello che intendo scrivere oggi non è di certo un articolo che dispensa consigli su come apparire più fighi in spiaggia, sfruttando il dorato della pelle al sapore di salsedine e il sottofondo di una dance hall con le conchiglie colorate.

Se per alcuni l’estate si colora di tutto questo, per molti altri si tinge invece di tinte fin troppo cupe: alla stregua di quanto accade in presenza di feste comandate, in cui la corsa alla celebrazione si traduce spesso in disturbi di ansia, tristezza e depressione. Anche l’estate, con il suo calendario di appuntamenti, sagre e concerti da vedere in gruppo o con il fidanzato, nasconde il suo lato oscuro quanto al carico emozionale che ne deriva.

Gli americani hanno definito il fenomeno con l’acronimo FOMO “Fear Of Missing Out” cioè la paura di rimanere tagliati fuori e dunque di perdersi qualcosa di davvero “speciale”.  Si parla di un vero e proprio disagio, ampiamente dilagante tra i giovani, tradotto in una vera e propria forma di ansia che assale chi, a fronte di uno spiattellamento capillare, a mezzo social, di eventi percepiti come carichi di entusiasmo, goliardia e partecipazione, avverte di perdere un occasione importante, quasi irrinunciabile.

Come se la partecipazione a questo o a quell’appuntamento conferisse punti in più sulla nostra “scheda identitaria” e ci legittimasse a classificare persino la nostra estate di serie A o di serie B. In effetti la compagnia ossessivo compulsiva del social network, dove APPAIO, DUNQUE SONO, e FACCIO DUNQUE VALGO  sembrano campeggiare come mantra assoluti, ci ha belli e asserviti alla logica del catalogo: possiamo essere prontamente sfogliati, studiati, scannerizzati e addirittura omaggiati di consensi (più o meno velati) a suon di like.

Più like ci sono, più la pressione sale, il battito aumenta e l’anima…soffoca!

Nel mio lavoro mi è già capitato diverse volte di fronteggiare questo fenomeno che ha tutti i connotati di una dipendenza. A fronte delle persone che ho accompagnato in un percorso di disintossicazione, decido oggi di spendere poche parole con il proposito di rivelare (di togliere il velo – re – velum) quanta nube tossica si annida su quella che decidiamo di etichettare come “realtà”.

NON E’ TUTTO COME SEMBRA

  • Si, te lo assicuro. Quel che credi di vedere, infatti, diventa reale solo se scegli che lo sia: sono infinite le immagini ritoccate sul social e di certe foto in cui gli altri sembrano divertirsi sfrontatamente perchè sorridenti e con un cocktail in mano. Non necessariamente riflettono uno stato di euforia e gioia realmente goduti. Talvolta, accade l’esatto contrario: recentemente, un cliente mi ha confessato di scattare un selfie o una foto di gruppo proprio per “raccontare” all’esterno, nell’illusione di dare credibilità anche al suo dialogo interno, di aver goduto e dato significato alla serata.
  • Se sei in un momento di crisi con la tua relazione, non hai un lavoro o al momento hai poca disponibilità/possibilità di viaggiare è ancor più facile che tu possa sentirti vulnerabile, diventando preda di facili quanto sterili confronti con la vita altrui a mezzo social.

No, vedere coppie sorridenti insieme a bordo piscina o avvinghiati in riva al mare non equivale necessariamente all’amore delle fiabe che così come sfogliare foto di viaggiatori seriali; non deve portarti a declassare la tua vita tacciandola dei peggio fallimenti.

COLTIVA UN SANO DISTACCO DAL SOCIAL NETWORK 

Ti pongo una sfida facile a cui puoi accedere nell’immediato: immagina di non poter rispondere a un messaggio o a una e mail per 48 ore. Sì, ti chiedo di farlo proprio ora, immergiti in questa possibilità. Cosa stai provando? Tensione, ansia, impazienza, fastidio?

Che ruolo attribuisci agli strumenti digitali? Li percepisci utili o devono essere onnipresenti? Credi che questo ruolo sia frutto di una scelta consapevole o è diventato un automatismo o peggio ancora una dipendenza? Cerca di essere onesto nel risponderti: l’impatto della tecnologia sulla nostra vita quotidiana è fin troppo importante nella misura in cui influenza le relazioni con gli altri, il nostro benessere, il funzionamento del nostro cervello e del nostro comportamento.

Fai ora il punto della situazione: conoscere lo stato emotivo da cui parti nel relazionarti alla tecnologia, ti permette di acquisire la giusta consapevolezza sul tuo livello di intossicazione per strutturare una eventuale disintossicazione (io consiglio un periodo continuativo di almeno 21 giorni).

RALLENTA E INCORAGGIA IL DISTACCO

I Grandi Maestri affermano che è nella pausa, nella tregua e nel distacco che si raggiunge l’Illuminazione. Ora, partendo dal presupposto che dati i tempi che corrono, fatti di approssimazione e qualunquismo, preferisco andarci molto cauta nel parlare di “illuminazione” (che non si sa mai). Quello  che ti propongo di fare è davvero molto semplice ma nello stesso tempo incredibilmente potente.

Allontanati dalla massa impazzita  che si riversa in ogni dove, nella ricerca spasmodica dell’occasione più cool per manifestare all’esterno, prima ancora che nei propri visceri, brio e divertimento oltre misura. Mentre consegni la tua mente incontrollata a questa voragine di pensieri (spesso sintonizzati sulla ricerca e l’analisi di quel che ci manca piuttosto che su quel che abbiamo). Non immagini il grande potenziale energetico che disperdi, mancando l’occasione di goderti invece il momento che stai vivendo.

Prova a dedicarti dei momenti di completa solitudine. Se ti va, riempili di quel che meglio ti nutre: un buon libro, un film o documentario ispirante, una pratica di meditazione. Stare con se stessi non vuol dire essere soli, tutt’altro.

Osserva te stesso mentre sperimenti un’emozione di disagio, fastidio, di ansia o di dolore.

Semplicemente osservati senza giudicare, senza metterci la testa.

Vai allo specchio e silenziosamente osserva il tuo volto (possibilmente non cedere al bisogno di guardare con il lanternino le impurità del viso o le rughe che non avevi considerato!).

Osserva i tuoi pensieri come fossero nuvole mentre tu sei il cielo. Il tuo cielo.

Ti sorprenderai a notare che pian piano, le emozioni di rabbia, ansia, paura o tristezza si dissolveranno.

Una mente silenziosa è una mente potente. Personalmente, ci ho messo diversi anni prima di arrivare a toccare con mano questa meravigliosa conquista dello spirito, impegnata com’ero nei dialoghi imperituri del mio grillo parlante.

Non fuggiamo dall’adesso. Smettiamola di ricamare pellicole su come sarebbe stata la nostra pausa estiva se tizio si fosse comportato in un certo modo, se avessimo perso quei chili di troppo e se non avessimo perso l’occasione di quell’incontro di lavoro.

Fate dell’Adesso il punto focale principale della vostra vita. Mentre nel passato avete dimorato nel tempo e avete fatto solo brevi puntate nell’Adesso, ora la vostra dimora è nell’Adesso e fate solo brevi puntate nel passato e nel futuro quando vi è richiesto per avere a che fare con gli aspetti pratici della vostra situazione di vita. Dite sempre «sì» al momento presente.

Eckhart Tolle

Impariamo dalla saggezza della natura. La calura tipica del mese di agosto ci obbliga a rallentare: la pressione può raggiungere livelli bassissimi, il caldo spiazza e sfianca, l’appetito ne risente. Tutto questo si traduce in un cambiamento energetico cui può associarsi la sensazione di demotivazione e sbilanciamento in vista del mese che tutti spaventa, settembre: mentre il corpo ti chiede di rallentare e godersi il presente, la mente corre già agli impegni e ai progetti del mese venturo con la sensazione di sentirsi oppressi e soffocati. Si aggiunge anzichè togliere.

Rallenta. Cedi al bisogno di controllare persone, situazioni ed eventi nell’assurda pretesa che si incastrino a dovere con le tue aspettative. Madre natura non lascia mai nulla al caso e periodi del genere se adeguatamente sfruttati hanno il potere di muovere le energie sottili in maniera illuminante e purificatrice.

Qui sotto, se può aiutarti, un video per te in cui ti parlo dell’importanza di stare a contatto con la natura e un piccolo esercizio per gestire le tue emozioni

https://www.youtube.com/watch?v=iMq_KgHAXtI

FAI UNA LISTA DI ALMENO DIECI COSE PER CUI ESSERE GRATO

Siamo storicamente e culturalmente programmati a pensare e ripensare a quel che non abbiamo, relegando momenti di soddisfazione e celebrazione al raggiungimento di quella famosa promozione, al conseguimento del peso forma, alla conquista della relazione sentimentale perfetta. Nulla di più effimero e volatile. L’idea è che invece non ti manca proprio niente e soprattutto non devi diventare nessuno. Sei completo e sei già meravigliosamente tutto. Proprio così, come sei.

Ti sei mai chiesto quante cose dai per scontate nella tua esistenza? E’ questo il primo modo per autocondannarsi all’infelicità. Conosco un metodo infallibile per portare ancor più gioia nella nostra vita ed è quello di allenarsi alla gratitudine. Quasi fosse un muscolo! Mostrare gratitudine ogni santo giorno per quel che abbiamo (e che no, non è affatto scontato) ci predispone ad attirare, per risonanza ogni altro bene nella nostra vita.

Sei grato a qualcuno per essere nella tua vita? DIGLIELO (possibilmente non su whatsapp!). Sei grato per la tua salute o perchè tutto sommato sei riuscito a restare in piedi dopo un periodo difficile? Vai allo specchio e dillo ai tuoi occhi. Il resto è magia che conosco. Provare per credere.

Se vuoi restare aggiornato sulle attività di Floriana iscriviti alla newsletter sul sito wwww.florianamaraglino.it

Floriana Maraglino è una Life & Business Coach, Trainer aziendale e Insegnante certificatoHeal Your Life®.
Appassionata di mente umana e fisica quantistica è anche libera ricercatrice di medicina quantica.
Lavora per aziende e privati, tiene conferenze, seminari e corsi individuali, sessioni di coaching personalizzate e di gruppo. E’ ideatrice del metodo TalentiAMO e organizza percorsi di guida e sostegno sui disturbi alimentari, lavorando in equipe con psicologi e nutrizionisti.