Comunicati

Ilva, Fiom Cgil: persistono emissioni diffuse e fuggitive non controllate

Il Ministero dell’Ambiente, nel corso dell’audizione alla Camera dei Deputati, ha risposto al Question Time depositato dall’onorevole Donatella Duranti nella quale si chiedevano delucidazioni, in riferimento alla denuncia della Fiom Cgil, sulla presenza di una cappa di fumo, proveniente da ILVA, che copriva l’intera area industriale e buona parte della città di Taranto nei giorni 6 e 7 luglio. Di seguito la nota della Fiom Cgil a firma di Francesco Brigati.

Il Ministero dell’Ambiente ha dichiarato, secondo quanto sostenuto dai Commissari Straordinari, che nella notte tra il 6 e 7 luglio non è stato segnalato, così come rilevato dai controlli di routine dei sistemi di monitoraggio e da quelli straordinari effettuati a seguito della denuncia della Fiom Cgil, alcun evento anomalo, salvo poi precisare che Arpa ha riscontrato, durante le verifiche effettuate sulla qualità dell’aria, un aumento di concentrazioni di PM10 e PM2,5.

Arpa ha inoltre precisato che quando si verificano particolari condizioni climatiche, ovvero in assenza di vento, gli inquinanti emessi dal siderurgico permangono sopra la zona di emissione fino a quando i naturali moti di circolazione dell’aria non li disperdono, specificando che tali situazioni si verificano frequentemente nelle ore notturne e nelle prime ore del giorno, in assenza pertanto di insolazione, causando un aumento delle concentrazioni in aria dei vari inquinanti.

Riteniamo gravissimo che subito dopo la denuncia della Fiom Cgil sia calato il silenzio da parte di Ilva e che in assenza di risposte abbiamo dovuto rivolgerci al Parlamento per avere chiarimenti in merito a quanto accaduto. Ci lascia altresì perplessi che dalle risultanze del Question Time emerga che persistono ancora oggi emissioni diffuse e fuggitive non controllate, anche per effetto della mancata applicazione delle prescrizioni previste dall’Autorizzazione Integrata Ambientale, che determinano una situazione che dev’essere valutata attentamente nella Valutazione del Danno sanitario sulla nuova AIA presentata da AM Investco.

Le continue proroghe delle scadenze previste dall’Aia, non ultima quella prevista dalla legge n. 19 del 27 febbraio 2017 che prescrive il completamento delle prescrizioni entro il 23 agosto 2023, hanno di fatto causato la non applicazione di quanto previsto per la tutela dell’ambiente. Tutto ciò ha consentito alla gestione commissariale di non incorrere a sanzioni e al nuovo acquirente di programmare un nuovo piano ambientale con tempi lunghi ritardando ulteriormente il processo di risanamento ambientale. Dal 26 luglio 2012 sono passati esattamente 5 anni e il completamento delle opere di ambientalizzazione finiranno, salvo ulteriori rinvii, dopo circa 11 anni dal sequestro preventivo degli impianti dell’area a caldo dello stabilimento siderurgico.

In questi giorni Am Investco ha presentato domanda per la nuova AIA al Ministero dell’Ambiente e adesso si apre la fase di consultazione pubblica, sino al 5 settembre, per le eventuali osservazioni.
Il Governo, i Ministeri competenti e la Regione Puglia devono pertanto subordinare e vincolare i piani industriale e ambientale dell’aggiudicatario alle risultanze della Valutazione del Danno Sanitario effettuata in conformità alla legge regionale n. 21 del 24 luglio 2012, al fine di analizzare nell’immediato, quindi preventivamente, eventuali criticità emerse dalla VdS ed effettuare le necessarie modifiche agli stessi piani. È in gioco, oltre al futuro della siderurgia italiana, anche quello di un territorio che attende ormai da tempo un impegno concreto, ancora non avvenuto, da parte del Governo rispetto ad un processo serio di risanamento ambientale necessario a garantire la tutela della salute della popolazione.

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