Dopo la diffusione di una fotografia scattata nel mese di luglio 2017 da parte dell’associazione Peacelink, Campagna Welcome Taranto intende porre all’attenzione dell’opinione pubblica ed in particolar modo del Prefetto di Taranto le condizioni dell’hotspot tarantino ubicato nel porto mercantile. La stessa denuncia era arrivata esattamente un anno fa.
“L’hotspot di Taranto, è uno di quelli, secondo la Guida per Rifugiati e Migranti redatta da Welcome to Europe, in cui si registrano ripetute violazioni dei diritti fondamentali – si legge nella nota stampa di Campagna Welcome Taranto – oltre a questi, più volte documentati e denunciati dagli organi di stampa locali e nazionali, in questo hotspot incombe una seria aggravante: soccombere sotto i minerali che vengono movimentati dal porto alla zona industriale. Il colore delle tensostrutture dell’hotspot originalmente era bianco, ad oggi questi tendoni hanno assunto il colore nero carbone e rosso scuro come il minerale di ferro. Inoltre in questa struttura non ci sono solo i migranti ma anche il personale addetto che svolge le attività di accoglienza e le forze dell’ordine che svolgono il loro servizio. Tutti rigorosamente esposti ad inalare minerale che non giova alla salute di chiunque si trovi in quella struttura. Chiediamo al Prefetto di Taranto di intervenire al fine di risolvere le condizioni critiche che si vivono nell’hotspot di Taranto, condizioni sia sociali che ambientali”.
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