TARANTO – Gli ottantacinque euro lordi, scaglionati in uno o due anni, non bastano. Se questo è l’aumento degli stipendi dei nostri docenti, allora chiediamo al Governo altro: riqualificare e ridisegnare il ruolo degli insegnanti, non solo in termini economici (la cifra prevista, quando sarà firmato il contratto, è poca cosa), ma in termini di riconoscimento occupazionale e sociale, nell’ambito del sistema scolastico. Lo Snals-Confsal sostiene l’importanza della scuola statale italiana.
Il corpo docente è il pilastro fondamentale della funzione educativa e formativa, con effetti non solo occupazionali ed economici, ma anche per il compito sociale e pedagogico che esso stesso svolge, a contatto con le nuove generazioni e con le famiglie. Occorre, dunque, oltre che cercare di migliorare l’importo in busta paga (condizione essenziale per un riconoscimento che incida sulla qualità della vita), operare concretamente perché i docenti riacquistino la dignità e la giusta posizione sociale, che, negli anni, è stata nullificata da riforme applicate tout court e scelte errate.
Invece di tendere a valorizzare il merito, si è sempre più burocratizzato il mondo scolastico ed irrigidito i ruoli ed i rapporti interni alla scuola, riducendo la figura dell’insegnante (il cui scopo prioritario dovrebbe essere lo stesso insegnamento, nel senso più alto della funzione educante) a mero somministratore di test e compiti imposti da vaghe astronomie di riforme susseguitesi, negli ultimi anni, senza alcun coordinamento, con l’unica reale motivazione dei tagli di spesa.
Il merito è un elemento fondamentale, ma deve essere, in primis, accompagnato dalla valorizzazione delle competenze e, di conseguenza, occorre incentivare e premiare il reale maggiore impegno e le ulteriori responsabilità di chi desidera veramente porsi al servizio della comunità educante.
Al ministro Fedeli chiediamo di confermare l’aumento salariale, sì, ma di prevedere, nell’ambito delle attività del ministero, anche altri impegni per conferire autorevolezza ad un ruolo, quello del docente, sovente bistrattato. Solo valorizzando le capacità e i meriti dei nostri insegnanti potremo conseguire l’obiettivo di una scuola pubblica di qualità. Una scuola che da i propri docenti sappia trarre il meglio per gli studenti e per un contesto sociale ove l’autentica cultura sia libertà da ogni condizionamento.
Nota stampa – Elvira Serafini, segretario generale nazionale Snals-Confsal
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