“Ribadiamo come organizzazioni sindacali che la cessione non può prescindere da quelli che per noi, per la città, per i lavoratori, sono i punti fondamentali perché questa si realizzi. Ribadiamo con forza che non si potrà prescindere da un piano ambientale che renda lo stabilimento eco compatibile nel pieno rispetto dell’Aia, perché si possa così rendere minimo l’impatto sanitario rispetto agli anni passati e che le opere previste nel piano siano realizzate nei tempi più brevi possibile perché si possa dare alla città di Taranto ed ai lavoratori dello stabilimento la giusta dignità che meritano”.
I sindacati Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil esprimono in una nota stampa congiunta la loro posizione a pochi giorni (il prossimo 20 luglio) dall’avvio della trattativa con Am Investco, cordata aggiudicatrice dell’Ilva attualmente in A.S.
“A questo è strettamente collegato il piano occupazionale. Una città che ha già duramente pagato la presenza della fabbrica negli anni, non può ora subire un ulteriore beffa perdendo occupazione e su questo, non accetteremo nessun licenziamento chiedendo la modifica del piano industriale così per come ci è stato presentato. Perché questo avvenga saranno necessarie opere di ammodernamento impiantistico che garantiscano la ripartenza ed il rilancio delle linee di produzione, tubifici inclusi”.
“Ci auguriamo che tutte le istituzioni (non solo politiche) si sentano coinvolte nella difficile vertenza che riguarda l’intero territorio, richiamando una coalizione sociale che non lasci escluso nessuno come i tanti lavoratori della provincia Ionica colpiti da questi anni di crisi, ad esempio i lavoratori dell’indotto e dell’appalto Ilva e gli ex dipendenti Marcegaglia”.
“Le Rsu di Fim Fiom Uilm si riuniranno in consiglio di fabbrica lunedi 10 luglio per stabilire, come comunicato durante le assemblee, le iniziative da mettere in campo a ridosso dell’avvio della vertenza”.
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