“Si è compiuto l’ultimo atto con cui si celebra il funerale delle imprese di autotrasporto di Taranto e molto probabilmente di tutto l’indotto Ilva”, questo il commento di Giacinto Fallone, presidente del Sindacato Autotrasportato di Casartigiani Taranto che continuando dichiara: “una previsione che già nel 2014 dopo vari incontri presso il MISE avevamo dichiarato. Dopo numerosi rinvii il Tribunale di Milano ha emesso le sentenze relative alla definizione dell’accertamento dei crediti che le Imprese vantano dal 2014 nei confronti dell’Ilva, facendo diventare i crediti da prededucibili a chirografari. In pratica le imprese che speravano di evitare il fallimento per le gravose perdite ora ne hanno certezza con questa dichiarazione.”
Il Presidente degli autotrasportatori esprime tutto il suo rammarico e disagio come imprenditore anch’esso facente parte dell’indotto ILVA.
“Si sono spesi fiumi di denaro per sostenere quest’azienda a danno esclusivo delle imprese dell’indotto che da tempo ricevono con ritardo anche i pagamenti correnti delle scarse commesse di lavoro – precisa Fallone – questo è il risultato dei decreti del governo Renzi targato Pd, di cui l’on. Pelillo, il sen. Tommaselli, e il vice ministro Bellanova si fregiavano come la risoluzione della crisi Ilva e di Taranto. Di fatto cosi non è stato, si finanzia la salvezza di banche venete e si buttano a mare centinaia di imprese e famiglie.”
Conclude il presidente degli autotrasportatori: “Ho scritto al nuovo sindaco di Taranto augurandoli un buon lavoro e la richiesta di un suo intervento come primo cittadino chiedendogli di convocare i Commissari Ilva, il Ministero dello Sviluppo Economico, il presidente della Regione con i rappresentanti delle imprese e dei sindacati che le rappresentano, per trovare entro pochissimi giorni una soluzione che eviti la chiusura delle Imprese, per scongiurare un ulteriore irreparabile danno all’economia del territorio.”
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