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Taranto al voto, Vincenzo Fornaro: quando la politica è impegno civile

TARANTO – Il voto a Vincenzo Fornaro è una scelta naturale per chi ha sempre creduto in una politica onesta, pulita e appassionata. Fornaro è uno di noi, uno che non ha mai spartito nulla con la casta o con i potenti di turno. È uno spirito libero, svincolato da qualunque movimento nazionale, da qualunque regolamento che lo obblighi a fare delle scelte che non condivide.

I diritti calpestati dei tarantini sono da anni il suo terreno di battaglia, di chi cioè ha personalmente pagato un prezzo altissimo alla pessima gestione del territorio in cui viviamo. Vincenzo è così come appare: spontaneo, sincero, ottimista, leale anche con gli avversari politici. Tra le raccomandazioni che si dice abbia fatto ai candidati delle liste che lo appoggiano c’è anche quella di non attaccare in maniera strumentale gli altri avversari, soprattutto se vicini alle idee del suo programma.

In genere, tale correttezza è ricambiata: l’onestà intellettuale gli viene ripagata dalla stima personale e dall’amicizia anche di chi è distante dalle sue idee. Vincenzo è l’espressione di chi lotta da anni per una Taranto libera. È sempre stato presente tra la gente che sfilava per le vie della città, che presidiava il Comune quando la politica locale mostrava il suo lato peggiore, che protestava per tutelare i diritti calpestati, che manifestava per condannare l’arroganza di chi decideva sopra le nostre teste.

Riconversione industriale, chiusura delle fonti inquinanti, bonifiche, mantenimento dei livelli occupazionali, no tax area, sviluppo delle potenzialità del territorio, stop alla cementificazione, trasparenza amministrativa: sono i punti principali del programma di Vincenzo Fornaro e della sua squadra. La sua candidatura a sindaconon è stata calata dall’alto e neanche è una candidatura di facciata utile a fare da paravento ai soliti noti.

Nelle liste che lo appoggiano si trovano, per la quasi totalità dei candidati, rappresentanti del mondo civile, appassionati della politica, ma non politicanti a tempo pieno. Gente cioè che non ha bisogno della politica per vivere, ma che fa della politica uno strumento per lottare. Gli unici politici “di mestiere” che affiancano Fornaro in questa avventura un po’ folle sono Anna Rita Lemma che, in caso di vittoria diventerà vice sindaco, e Angelo Bonelli  leader dei Verdi e capolista di Taranto Respira.

Entrambi li conosciamo bene e sono al di sopra di ogni sospetto: per loro la politica è passione ed hanno sempre dimostrato di tenere più ai princìpi in cui credono piuttosto che a facili soluzioni di convenienza personale. La loro vicinanza a Fornaro rafforza, con l’esperienza nelle istituzioni che essi portano, una squadra che può valersi della presenza di validi esponenti della società civile: professionisti, medici, imprenditori, studenti, insegnanti, pensionati.

La candidatura di Fornaro è la candidatura di una Taranto che lotta da tanti anni contro il malgoverno del nostro territorio ed è frutto di un processo spontaneo, quasi un qualcosa di inevitabile, quando ci si rende conto che la sola protesta non basta per cambiare lo stato delle cose. Chi ha seguito Fornaro nelle tappe del suo percorso personale e politico, ha potuto constatare come passione e generosità siano stati sempre una costante del suo modo d’agire.

Vincenzo riesce a trasmettere inoltre speranza e ottimismo, sia che parli di inquinamento ai bambini delle scuole, sia che presenti un progetto di bonifica dei terreni mediante la coltivazione della canapa, sia che tenga un comizio di fronte a migliaia di persone come è successo in occasione della presenza di de Magistris a Taranto. È una politica da libro Cuore quella di Vincenzo? Troppo lontana dal mondo meschino e affarista che caratterizza le istituzioni? Forse si, ma vogliamo sperare che ci sia ancora spazio per i sogni, per immaginare un mondo governato dalle idee positive, dalla gente che vuol bene alla propria città e libero dal malaffare.

Giuseppe Aralla

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