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Taranto al voto, Romandini: 300 posti di lavoro con i mega yacht

Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa del candidato sindaco Luigi Romandini.

Per una piena vocazione marittima è necessario dotare Taranto di una serie di attività di cui la città è sprovvista. La nautica da diporto è un pezzo importante dell’economia del mare, la cosiddetta “blue economy”. Taranto già ospita diverse strutture per la sosta e l’ormeggio dei natanti, ma un ulteriore impulso in tal senso sarà offerto dalla creazione del porto turistico per grandi yacht nell’area dell’ex Stazione Torpediniere. Il progetto rientra negli interventi del Tavolo istituzionale per Taranto e porta la firma dell’Autorità portuale, cui sarà affidata la gestione della zona.

Il nostro territorio è però sprovvisto di cantieri per il carenaggio e la manutenzione di questi mezzi. Una carenza che limiterebbe l’attività del nuovo porto turistico alla sola sosta breve, impedendo di fatto la nascita di una filiera di supporto. Per questo, abbiamo ideato il “Programma di Riqualificazione dell’Area Scali” con l’obiettivo di ammodernare la Stazione Torpediniere e di specializzarla nella manutenzione e nel carenaggio del naviglio minore militare e degli yacht, rendendola il più bel cantiere del Mediterraneo dedicato a questo scopo. Essendo tali strutture carenti nel Sud Italia, questo progetto permetterà di intercettare non solo i mezzi che saranno ospitati nel porto turistico previsto nella Stazione Torpediniere, ma anche quelli dell’intera Italia Meridionale.

Secondo le stime, il progetto permetterà, da solo, la creazione di circa 300 nuovi posti di lavoro. L’intero programma potrà essere realizzato con il sistema del “project financing” (come per il Parcheggio San Cataldo) e, pertanto, sarà realizzato senza alcun esborso economico da parte del Comune di Taranto. L’investimento previsto ammonta a circa 30 milioni di euro che sarebbe a carico dell’operatore privato al quale, al termine della costruzione della struttura, verrà affidata la gestione del cantiere per un arco di tempo trentennale. Abbiamo previsto forme di collaborazione con l’Arsenale Militare e con le aziende private che operano al suo interno per specifiche attività manutentive. Questa attività, infine, potrebbe soddisfare il fabbisogno di manutenzione del naviglio minore di tutti i Corpi dello Stato: Gdf, Polizia, Carabinieri, Capitaneria di Porto, Marina Militare.

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