FIRENZE – Considerare le possibili sinergie tra la “Magona d’Italia” di Piombino e il nuovo assetto proprietario che si sta profilando per l’Ilva di Taranto. Dopo le anticipazioni uscite nei giorni scorsi rispetto all’aggiudicazione a AM Investco Italy, la cordata ArcelorMittal-Marcegaglia, degli stabilimenti e degli altri asset del gruppo Ilva, il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi ha scritto al ministro dello sviluppo economico Carlo Calenda per portare l’attenzione sull’impianto toscano in mano al gruppo siderurgico indiano.
“Senza entrare nel merito di una procedura che attiene alla competenza del Governo italiano – scrive Rossi -, sono a far presente che, laddove tale anticipazione si trasformasse in realtà, è necessario che il Governo guardi con grande attenzione alle possibili e necessarie sinergie che si devono determinare con la “Magona d’Italia” di Piombino che fa parte del gruppo ArcelorMittal. Si tratta di uno stabilimento che da tempo sta portando avanti un’operazione di risanamento e riqualificazione e che dopo una fase di difficoltà sta procedendo verso una fase di bilancio in attivo. È importante quindi che il Governo nazionale assuma con grande determinazione il tema della salvaguardia e della valorizzazione del sito di Piombino nell’ambito del confronto con gli eventuali nuovi proprietari del gruppo Ilva. Ciò – conclude la sua lettera il presidente – sia in relazione agli oltre 400 lavoratori impegnati direttamente e ai lavoratori dell’indotto, sia alla fase di passaggio, da lei ben conosciuta, che sta attraversando il polo siderurgico di Piombino”.
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